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Covid 19

In Italia i vaccini Covid hanno evitato 12mila morti (al 30 giugno) e contenuto la variante Delta

Un nuovo studio condotto da Istituto Superiore di Sanità e Fondazione Bruno Kessler ha dimostrato che i vaccini Covid in Italia hanno evitato oltre 12mila morti.
A cura di Andrea Centini
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Alla data odierna, martedì 16 novembre, in base alla “mappa delle vaccinazioni” di Our World in Data in Italia sono state somministrate 92,3 milioni di dosi di vaccino anti Covid, che hanno permesso di immunizzare oltre l'80 percento della popolazione con più di 12 anni e il 73,6 percento di tutti gli italiani. Si tratta di uno dei dati più virtuosi in assoluto a livello mondiale, che ci sta permettendo di affrontare una quarta ondata meno dura rispetto a molti altri Paesi, dove i tassi di vaccinazione sono sensibilmente inferiori al nostro. Ora, grazie a un nuovo studio, è stato determinato che la campagna vaccinale nel nostro Paese ha permesso di evitare oltre 12mila morti per COVID-19 (l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2), oltre ad aver evitato gli effetti negativi della variante Delta (B.1.617.2, ex seconda indiana), principale catalizzatrice delle attuali curve epidemiologiche.

A determinare che i vaccini anti Covid hanno permesso di salvare la vita a più di 12mila persone in Italia è stato un team di ricerca guidato da scienziati della Fondazione Bruno Kessler e dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), che hanno collaborato con i colleghi dell'Indiana School of Public Health e Northeastern University. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Valentina Marziano, sono giunti alle loro conclusioni sfruttando un modello matematico, grazie al quale è stato possibile stimare i dati epidemiologici che si sarebbero verificati in assenza di una campagna vaccinale, tenendo presenti fattori come contatti sociali, numero di morti per COVID-19 e potenziale di trasmissione. Come indicato, i quattro vaccini anti Covid approvati per l'uso di emergenza dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ovvero Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson e Astrazeneca, hanno permesso di evitare 12.100 morti tra il 27 dicembre 2020 – data d'avvio della campagna vaccinale nel nostro Paese – e il 30 giugno di quest'anno. La vaccinazione, spiegano Marziano e colleghi nell'abstract dello studio, ha consentito la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemica. Senza i vaccini “solo un terzo circa avrebbe potuto essere ripreso per ottenere lo stesso numero di casi, con il costo aggiuntivo di circa 12.100 (95%CI: 6.600-21.000) morti in più (+27%; 95%CI: 15- 47%)” tra la fine di dicembre e quella di giugno.

Un altro effetto virtuoso della campagna vaccinale nel nostro Paese è stato quello di aver “cancellato” gli effetti negativi della variante Delta, che sta attualmente dominando la quarta ondata, dopo aver soppiantato a partire dalla scorsa primavera la variante Alfa (B.1.1.7, ex variante inglese), che aveva invece guidato i contagi durante la terza ondata invernale. Diversi studi hanno infatti rilevato che la variante Delta è sensibilmente più infettiva dell'Alfa e di conseguenza del ceppo originale del SARS-CoV-2 di Wuhan, inoltre alcune mutazioni che la caratterizzano conferiscono una maggiore capacità elusiva nei confronti degli anticorpi neutralizzanti. Tuttavia, come evidenziato dal team di ricerca italiano, del quale fanno parte anche Silvio Brusaferro, Giovanni Rezza e Stefano Merler, è stato dimostrato che “l'effetto negativo della diffusione della variante Delta a luglio è stato interamente compensato dalla vaccinazione nel mese di luglio e agosto 2021”.

I ricercatori sottolineano inoltre che, a causa della circolazione della variante Delta a livello globale, si è probabilmente perduta la possibilità di eliminare il coronavirus SARS-CoV-2 attraverso la sola immunità di gregge, ciò nonostante hanno stimato che nel nostro Paese si potrebbe tornare alla normale vita pre-pandemica quando oltre il 90 percento della popolazione sarà completamente vaccinato, compresi i bambini dai 5 anni in su. Com'è noto la Food and Drug Administration (FDA) ha da poco approvato il vaccino Comirnaty di Pfizer nei bambini, mentre in Europa e in Italia l'ok dovrebbe arrivare solo tra alcune settimane. Siamo comunque ancora in piena pandemia e nonostante la crescita delle vaccinazioni (comprese le terze dosi) gli esperti sottolineano l'importanza di continuare a rispettare l'uso delle mascherine, il distanziamento e le altre misure anti contagio previste dal Ministero della Salute. I dettagli della ricerca “The effect of COVID-19 vaccination in Italy and perspectives for ‘living with the virus'” sono stati caricati nel database online MedrXiv, in attesa della revisione tra pari e la pubblicazione su una rivista scientifica.

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