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Il tirannosauro era tozzo e paffuto: ecco la ricostruzione più accurata di sempre

Un team di artisti e paleontologi ha ricostruito l’aspetto del tirannosauro nei minimi dettagli, basandosi sui risultati di oltre venti articoli accademici, alcuni dei quali hanno cambiato le nostre conoscenze su questo magnifico rettile. Il risultato è un predatore decisamente meno slanciato di quello visto in Jurassic Park.
A cura di Andrea Centini
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Il tirannosauro (Tyrannosaurus rex) era piuttosto diverso da come siamo abituati a immaginarlo; era infatti decisamente più paffuto e aveva un baricentro molto basso. Inoltre il lucertolone aveva la pelle liscia – fatta eccezione per alcuni dettagli di cheratina – e avambracci più “graziosi” ma sempre letali. A sviluppare il rinnovato aspetto del celeberrimo dinosauro un gruppo di paleontologi e artisti guidati da Scott Hartman, uno studioso conosciuto a livello internazionale anche per le sue spettacolari ricostruzioni – in particolar modo dei dettagli scheletrici – dei grandi rettili del Mesozoico.

Le nuove immagini concettuali del tirannosauro sono state realizzate dopo un'immensa mole di lavoro dall'artista RJ Palmer, che si è basato su più di venti articoli dedicati alle caratteristiche anatomiche del protagonista di Jurassic Park. Tra i più “illuminanti” vi è stato quello realizzato dai ricercatori del Museo di Storia Naturale di Houston pubblicato su Biology Letters, nel quale è stato dimostrato che il tirannosauro era ricoperto di squame e non aveva penne. La scoperta smentì una delle teorie più recenti e discusse su questi dinosauri teropodi.

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Come per ogni lavoro di ricostruzione dedicato ad animali vissuti decine di milioni di anni fa, anche questo'ultimo, oltre a un'analisi accurata del materiale a disposizione, ha dovuto fare i conti con alcune congetture e naturalmente l'immaginazione creativa degli autori. Hartman e colleghi sono comunque piuttosto convinti che si tratti della migliore ricostruzione mai fatta di un T.rex, proprio per la cura e l'attenzione dedicata ad ogni minimo dettaglio anatomico, che ha richiesto un anno di ricerche.

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Tra le novità aggiunte al T.rex vi sono placche di cheratina attorno agli occhi, dietro al collo (come avviene in alcuni uccelli) e “decorative” sulle mascelle; artigli smussati delle zampe posteriori a causa del continuo contatto col terreno e un lembo di tessuto che nasconde i denti quando la bocca è chiusa. Il baricentro bassissimo e l'aspetto tozzo e paffuto sono invece emersi dopo un'analisi certosina delle ossa e delle aree di aggancio dei muscoli. Tra i consulenti del progetto, commissionato dagli sviluppatori della “simulazione di dinosauro” Saurian, anche il paleontologo Mark Witton, che ha sottolineato quanto sia difficile trovare un lavoro di pari raffinatezza sulla ricostruzione dei grandi rettili del passato.

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Una delle immagini più belle è un magnifico dipinto che ritrae il T.rex a dimensioni naturali e che ha richiesto oltre 320 ore di lavoro a RJ Palmer. A breve sarà esposto al Museo di Storia Naturale e Scienza del Messico. Va sottolineato che non si tratta di un lavoro sottoposto alle verifiche di una pubblicazione scientifica (peer-review), ma per la caratura dei paleontologi coinvolti e l'attenzione posta nei dettagli si tratta di un risultato di grande interesse.

[Credit: RJ Palmer – Saurian Game]

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