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Il satellite potrebbe colpire l’Italia. La Protezione civile: “state al chiuso”

Tra domenica e lunedì un satellite di oltre una tonnellata cadrà sulla Terra. I suggerimenti della Protezione civile italiana.
A cura di Redazione Scienze
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Tra sabato
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Il satellite Goce cadrà entro 48 ore sulla Terra, ma al momento non si possono che avanzare ipotesi sul luogo e sull'orario dell'impatto. Il grande satellite che nel 2009 venne lanciato in orbita dall'agenzia europea Esa si sta dirigendo verso l'atmosfera terrestre dopo aver esaurito il carburante un mese fa. Gli specialisti riusciranno a fornire ulteriori informazioni man mano che i detriti si avvicineranno alla Terra. Sebbene a circa 80 km dalla superficie sia previsto che Goce si disintegri, è possibile che parti del satellite – di cui il più pesante potrà essere al massimo di 95 kg – riescano comunque ad arrivare al suolo ad una velocità di 200-300 km/h.

La Protezione Civile, sulla base degli aggiornamenti forniti dall'Asi (Agenzia Spaziali Italiana), ha osservato che sebbene sia "alta l'incertezza sia sul comportamento che terrà Goce sia sulla traiettoria che seguirà nel suo rientro incontrollato", è possibile al momento individuare un arco temporale in cui sono maggiori le possibilità che un impatto possa interessare l'Italia:

Le finestre di interesse per l'Italia sono, per ora, tre: dalle 8.26 alle 9.06 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni poiché sono ancora in corso le elaborazioni delle traiettorie possibili da parte di Asi.

Sebbene non esistano protocolli di autotutela da tenere in casi simili, la Protezione civile ha osservato che difficilmente "i frammenti [causeranno] il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi)".

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