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Il rover Perseverance è atterrato su Marte dopo un viaggio di 7 mesi

Si è concluso nel migliore dei modi il viaggio di Perseverance, iniziato a fine giugno 2020 a bordo di un razzo Atlas partito dalla base americana di Cape Canaveral, verso Marte. Il Rover della Nasa ce l’ha fatta!
A cura di Andrea Centini
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Il rover Perseverance ha superato i famigerati “sette minuti di terrore” che lo separavano dalla superficie del Pianeta Rosso. Dopo un viaggio nel cuore del Sistema solare durato circa 7 mesi e circa 500 milioni di chilometri, tutto si è deciso in questa brevissima ma cruciale finestra di tempo, che si è aperta alle 21:48 ora italiana. In quel momento, infatti, l'“aeroshell” contenente il rover, l'elicottero Ingenuity e il sistema di atterraggio Skycrane è entrato nell'atmosfera a bassa densità di Marte, a una velocità di circa 19.500 chilometri orari.

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Nonostante la rarefazione dell'atmosfera marziana, che ha una pressione superficiale inferiore all'1 percento di quella terrestre, si genera comunque un fortissimo attrito per i velivoli che arrivano dallo spazio ad altissima velocità, e non a caso la parte anteriore della “conchiglia” contenente il rover  era costituita da un potente scudo termico, che attorno alle 20:50 ha raggiunto una temperatura di 1.300° Celsius. Alle 20:52, a una velocità di circa 1.500 chilometri orari, si è aperto un grande paracadute con un diametro di 21,5 metri. Poco dopo lo scudo termico “abbrustolito” dall'attrito si è sganciato. Alle 20:54 anche la porzione posteriore della conchiglia di trasporto si è staccata, a una velocità inferiore ai 600 chilometri orari, liberando il suo prezioso e avanzatissimo carico. A quel punto si è attivata la tecnologia “Terrain-Relative Navigation” di Perseverance, sviluppata per identificare il punto migliore per l'atterraggio; si basa infatti sul confronto tra le fotografie scattate in tempo reale durante la discesa e quelle caricate nella memoria del rover. Fondamentale, infatti, era evitare rocce, pendii e dislivelli in grado di mettere in pericolo il “touchdown”.

Quando lo Skycrane liberato dall'aeroshell ha raggiunto una velocità di 2,7 chilometri orari, sfruttando otto potenti retrorazzi a farfalla per rallentare la folle corsa versa la superficie, ha calato delicatamente il rover attraverso nastri di nylon lunghi 7,6 metri. Perseverance è stato adagiato al suolo a una velocità di 2,5 chilometri orari. Dopo il touchdown i nastri si sono sganciati e lo Skycrane si è dato una spinta verso l'alto per "salutare" un'ultima volta il rover, prima di schiantarsi lontano dal cratere Jezero, dove Perseverance condurrà le ricerche per i prossimi anni.

Il luogo di atterraggio è il delta di un antico fiume prosciugato da moltissimo tempo, un punto ideale dove cercare tracce di vita microbiologica del passato (ma non si esclude al 100% che microorganismi possano esserci anche oggi). Perseverance condurrà anche indagini geologiche, climatiche e di preparazione per le future missioni umane, inoltre raccoglierà campioni che verranno recuperati e trasportati sulla Terra da un'altra missione, entro la fine degli anni '20. Il rover libererà anche l'elicottero autonomo Ingenuity, un piccolo velivolo di appena 1,8 chilogrammi che effettuerà voli di brevissima durata per riprendere immagini dall'alto del Pianeta Rosso. Si tratta del primo mezzo di questo tipo che volerà su un pianeta diverso dalla Terra.

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