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Covid 19

I vaccini Covid hanno evitato 140mila morti e prevenuto 3 milioni di contagi negli USA

Un approfondito studio condotto da scienziati americani della RAND Corporation e di diversi atenei ha determinato che, negli Stati Uniti, la campagna vaccinale precoce anti Covid ha salvato la vita a 140mila persone e ha evitato 3 milioni di contagi in più. Il dato è stato ottenuto attraverso sofisticati modelli matematici. In media i vaccini hanno evitato 5 decessi ogni 10mila abitanti.
A cura di Andrea Centini
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Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa interattiva messa a punto dagli scienziati dall'Università Johns Hopkins, dall'inizio della pandemia di COVID-19 nel mondo sono stati registrati oltre 209 milioni di contagi e 4,4 milioni di vittime. Il Paese più colpito in assoluto sono gli Stati Uniti d'America, con 37 milioni di casi di contagio e 624mila morti, mentre l'Italia, ad oggi, fa registrare 4,4 milioni di infezioni complessive e quasi 129mila decessi. Come hanno evidenziato diverse indagini epidemiologiche, se non fosse partita precocemente la campagna vaccinale contro il coronavirus SARS-CoV-2 questi numeri sarebbero stati sensibilmente peggiori, obbligando i governi a lockdown più duri e prolungati per diminuire la pressione sui sistemi sanitari, in molti casi già andati in affanno e col concreto rischio di “saltare”, anche nelle nazioni più avanzate ed efficienti. Un calcolo preciso su quante vite hanno salvato i vaccini anti Covid sino ad oggi non è semplice da fare per molteplici ragioni, tuttavia un gruppo di ricerca americano è riuscito a determinarlo per gli Stati Uniti. Secondo l'analisi, entro l'inizio di maggio 2021 la campagna vaccinale anti Covid negli USA ha evitato ben 140mila morti e 3 milioni di contagi, dimostrando per l'ennesima volta l'ampia efficacia dei farmaci.

A determinare l'impatto della campagna vaccinale negli USA è stato un team di ricerca guidato da scienziati della RAND Corporation di Santa Monica – un'organizzazione di ricerca senza scopo di lucro -, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Economia dell'Università dell'Indiana, dell'Università Purdue e della Paul H. O'Neill School of Public and Environmental Affairs. Gli studiosi, coordinati dal dottor Christopher Whaley, ricercatore presso il Dipartimento di Economia, Sociologia e Statistica della RAND, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto diversi modelli matematici in grado di stimare quali sarebbero state le conseguenze della pandemia di COVID-19 senza la disponibilità di vaccini. Il calcolo è stato eseguito per ciascuno dei 50 Stati a stelle e strisce, oltre che per Washington DC. Dall'indagine statistica è emerso che la campagna vaccinale precoce ha evitato una media di 5 decessi ogni 10mila abitanti, permettendo così di salvare la vita a 139.393 persone entro il 9 maggio 2021 (oggi, alla fine di agosto, il numero sarebbe sicuramente più elevato).

I vaccini approvati per l'uso di emergenza dalla Food and Drug Administratio FDA, ovvero il Johnson & Johnson, il Moderna e lo Pfizer, ovviamente non hanno avuto lo stesso impatto nei diversi territori americani. Lo Stato di New York è quello che ne ha beneficiato di più in assoluto, dato che la campagna vaccinale ha determinato una riduzione di 11,7 decessi ogni 10mila abitanti, mentre alle Isole Hawaii ha evitato 1,1 decessi ogni 10mila abitanti. Ciò ha molto a che fare con la vita sociale, la densità della popolazione e le occasioni di aggregazione (ad esempio i trasporti pubblici della Grande Mela), che sono naturalmente più significativi nello Stato di New York. “Questo studio evidenzia il grande successo dei primi mesi del lancio del vaccino contro il coronavirus nella nazione”, ha dichiarato il Whaley in un comunicato stampa. “I risultati supportano le politiche che espandono ulteriormente la somministrazione di vaccini per consentire a una percentuale maggiore della popolazione di beneficiarne”, ha aggiunto lo scienziato.

Un altro dato interessante emerso dallo studio è stato quello relativo all'impatto economico della campagna vaccinale. Se non fossero stati disponibili vaccini contro il coronavirus SARS-CoV-2, i ricercatori americani hanno determinato che ci sarebbe stata una perdita economica (legata al surplus di decessi) compreso tra 625 miliardi e 1,4 trilioni di dollari. Il dottor Whaley e i colleghi hanno sottolineato che fino alla fine dello scorso anno il governo federale degli Stati Uniti “aveva stanziato 13 miliardi di dollari per lo sviluppo e la produzione dei vaccini”. I dettagli della ricerca “Vaccinations Against COVID-19 May Have Averted Up To 140,000 Deaths In The United States” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Health Affairs.

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