I pazienti Covid neri hanno maggiori probabilità di essere ricoverati di nuovo e perdere il lavoro
Alla data odierna, sabato 9 ottobre 2021, in base alla mappa interattiva dell'Università Johns Hopkins dall'inizio della pandemia nel mondo si contano circa 238 milioni di contagi e oltre 4,8 milioni di morti (in Italia i contagi complessivi sono 4,7 milioni e i decessi 131mila). Numeri drammatici che continueranno a salire anche nei prossimi mesi, soprattutto dove la campagna vaccinale – rivelatasi molto efficace – stenta ancora a partire. La diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 ha avuto impatto sanitario, sociale ed economico catastrofico, i cui effetti si faranno sentire per anni; ma non ha colpito tutti allo stesso modo. Diversi studi hanno infatti dimostrato che alcune etnie sono state molto più colpite di altre, in particolar modo le persone nere; basti pensare che in base a uno studio dell'Office for National Statistics (ONS) è emerso che i neri hanno probabilità quattro volte superiori di morire per COVID-19. Ora una nuova indagine ha evidenziato che i pazienti Covid neri hanno anche meno probabilità di follow-up medico (l'insieme di controlli ed esami periodici post guarigione), un rischio maggiore di essere nuovamente ricoverati in ospedale e di non tornare a lavoro/perderlo, oltre ad altre significative conseguenze.
A determinare che i pazienti neri contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 rischiano più condizioni sanitarie e lavorative dopo le dimissioni dall'ospedale è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Infermieria dell'Università del Michigan, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Medicina Cardiovascolare, del The Patient Safety Enhancement Program di Michigan Medicine e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Sheria Robinson-Lane del Department of Systems, Populations, and Leadership dell'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato varie conseguenze occorse a oltre 2.200 pazienti Covid, tutti dimessi da 38 ospedali del Michigan tra il 16 marzo 2020 e il 1 luglio 2020. I dati sono stati analizzati a 60 giorni dalle dimissioni, stratificandoli per etnia ed altri parametri.
Incrociando tutti i dati è emerso che i pazienti neri hanno avuto una significativa disparità negli esiti clinici, finanziari e sulla salute mentale. Come indicato, hanno avuto meno probabilità di ricevere monitoraggio medico (follow-up) dopo le dimissioni dall'ospedale, inoltre hanno dovuto attendere più a lungo per poter tornare a lavoro (quando ne avevano ancora uno). In base all'analisi circa il 50 percento dei pazienti neri è stato nuovamente ricoverato in ospedale a due mesi dalle dimissioni, inoltre avevano il 65 percento delle probabilità in più di avere un impatto finanziario significativo (da moderato a grave) a causa dell'infezione. Oltre ad avere difficoltà a tornare sul posto di lavoro, impiegando una media di 35,5 giorni dopo le dimissioni (molto più di qualunque altra etnia), avevano anche meno probabilità di trovare un alloggio nella sede di lavoro. “Rispetto ai pazienti bianchi, i pazienti neri avevano maggiori probabilità di essere licenziati – non necessariamente per questioni di salute – e meno probabilità di ricevere cambi di mansione in relazione a problemi di salute in corso”, ha dichiarato la professoressa Robinson-Lane in un comunicato stampa. “Coloro che non sono stati in grado di tornare al lavoro avevano sintomi di Long COVID in corso come affaticamento, debolezza, mancanza di respiro e tosse persistente”, ha aggiunto la scienziata.
Gli autori dello studio sottolineano che le conseguenze della COVID-19 non si esauriscono con le dimissioni dall'ospedale, ma ci sono una serie di impatti significativi sulla vita delle persone e i neri risultano molto più colpite di altre. Per pregiudizi e in alcuni casi vero e proprio razzismo, che negli Stati Uniti rappresenta un problema sociale importante. Secondo gli esperti il minor follow-up potrebbe essere legato a una carenza di medici e a piani di dimissioni da migliorare, anche in virtù del fatto che nei due mesi successivi all'uscita dall'ospedale si è registrato un numero significativo di decessi. Da migliorare anche tutti i servizi sociali di assistenza, per seguire persone bisognose che spesso vengono abbandonate a se stesse. “Una maggiore attenzione al coordinamento dell'assistenza post-dimissione è fondamentale per ridurre gli esiti negativi sulla salute a seguito di un ricovero in ospedale correlato al COVID-19”, hanno concluso i ricercatori. I dettagli della ricerca “Race, Ethnicity, and 60-Day Outcomes After Hospitalization With COVID-19” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Journal of Post-Acute and Long-Term Medicine (JAMDA)