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Covid 19

Grazie al vaccino nel 2021 ci saranno oltre 30mila morti in meno per COVID in Italia

Attraverso un modello statistico messo a punto sulla base delle curve epidemiologiche della pandemia di COVID-19 nel corso del 2020 in Italia, un team di ricerca dell’Università Tor Vergata di Roma ha determinato che nel prossimo anno ci saranno oltre 30mila morti in meno grazie al vaccino anti COVID, se sarà efficace come emerso dagli studi clinici e se sarà somministrato a oltre l’80 percento dei soggetti appartenenti alle fasce a rischio.
A cura di Andrea Centini
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Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa interattiva messa a punto dagli scienziati dell'Università Johns Hopkins, il coronavirus SARS-CoV-2 ha contagiato – ufficialmente – oltre 80 milioni di persone in tutto il mondo e ne ha uccise più di 1,7 milioni, mentre in Italia si registrano 2 milioni di contagiati complessivi e 72mila decessi. Sono numeri drammatici che continueranno inevitabilmente a salire nel corso del 2021, ma grazie all'avvio della campagna vaccinale si dovrebbe verificare un significativo rallentamento col passare dei mesi e della distribuzione delle dosi, sino all'agognata vittoria contro la pandemia. A stimare l'impatto estremamente positivo del vaccino sul numero dei decessi in Italia nel 2021 vi è un nuovo studio guidato da scienziati dell'Università “Tor Vergata” di Roma, prossimo alla pubblicazione su una rivista scientifica. A commentarne i risultati sul Sole 24 Ore il professor Francesco Saverio Mennini, coordinatore della ricerca, docente di Economia sanitaria e direttore presso l'Economic evaluation and health technology assessment del Centre for economic and international studies (Eehta Ceis).

Sulla base del modello statistico, messo a punto seguendo le curve del 2020 – come specificato dal coautore dello studio Andrea Marcellusi – nel corso del prossimo anno nel nostro Paese vi saranno oltre 30mila decessi in meno dovuti all'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2 (COVID-19), se il vaccino avrà davvero un'efficacia del 95 percento – come rilevato dagli studi clinici per le preparazioni di Moderna-NIAID e Pfizer-BioNTEch – e se verrà raggiunta l'immunità di gregge nella popolazione maggiormente a rischio, ovvero gli anziani e coloro che presentano comorbilità (una o più patologie pregresse) che li rendono particolarmente esposti alle complicazioni. In parole semplici, secondo Mennini e colleghi, almeno l'80 percento di queste popolazioni a rischio dovrà essere vaccinato se si vorrà ottenere un beneficio così cospicuo in termini di mortalità. Se nessun italiano dovesse vaccinarsi avremmo 62 mila morti nel corso del prossimo anno, una cifra inferiore di circa 10mila unità rispetto ai decessi verificatisi nel corso del 2020. Come spiegato da Mennini al quotidiano economico-finanziario, se invece non sarà garantita una copertura vaccinale adeguata entro il prossimo semestre, ci sarebbero “8mila decessi in più”.

Secondo l'analisi condotta dagli scienziati dell'ateneo romano, nel corso del 2021 si passerà da circa 50mila vaccinazioni al giorno nei primi mesi a 270mila nell'ultima parte dell'anno; ciò si tradurrebbe nel 90 percento dei cittadini italiani vaccinati entro la fine del 2021. La speranza degli esperti e delle istituzioni è che gli italiani risponderanno in massa alla campagna vaccinale, dato che il vaccino non sarà obbligatorio (in base ai sondaggi uno su tre sarebbe scettico). Grazie alla diffusione del vaccino verrà tenuto sotto controllo anche il numero di ricoveri in terapia intensiva – non verrà superata la soglia critica dei mille posti occupati, secondo le stime di Mennini e colleghi – così come quello negli altri reparti standard. Ciò significa che gli operatori sanitari potranno tornare pian piano a seguire i ritmi pre-pandemici con grandi benefici per la salute di tutti. Nel policlinico di Tor Vergata si dovrebbe riuscire a vaccinare tutto il personale sanitario nel giro di una settimana, e subito dopo potranno partire le vaccinazioni per i soggetti a rischio. Se faranno lo stesso le altre strutture sanitarie, sulla base del modello statistico di Tor Vergata nei primi tre mesi del prossimo anno sarà protetto l'80 percento degli ultraottantenni, e altri nove milioni di italiani tra i 60 e i 79 anni lo saranno entro giugno 2021. Come specificato dal professor Mennini, con la vaccinazione di massa non si avranno solo benefici in termini di salute pubblica, ma anche finanziari, tenendo presente che durante il primo anno in Italia si sarebbe registrata una perdita superiore ai 60 miliardi di Euro. Seguire le raccomandazioni degli esperti sarà dunque il modo più rapido ed efficace per uscire al più presto da questa pandemia.

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