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Gli psicopatici imparano meglio a dire le bugie: il motivo è nel cervello

Attraverso l’analisi dell’attività cerebrale di 52 studenti è stato dimostrato che le persone con elevati tratti psicopatici imparano a mentire molto più velocemente delle altre.
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A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca del Laboratorio di Neuropsicologia presso l'Università di Hong Kong ha dimostrato che le persone con elevati tratti psicopatici hanno una maggiore abilità nell'imparare a mentire rispetto a chi ne possiede in misura inferiore. La psicopatia, ovvero un disturbo mentale nel quale l'assenza di rimorso ed empatia associata ad un elevato egocentrismo si riflettono in aggressività e comportamenti devianti, presenta infatti caratteristiche che possono essere presenti anche al di fuori dell'ambito clinico, dunque nelle persone sane. Questi tratti possono essere agevolmente valutati e misurati attraverso appositi questionari.

I ricercatori, coordinati dai dottori Tatia Lee e Robin Shao, hanno sottoposto i suddetti questionari a 52 studenti universitari per suddividerli in due gruppi: da una parte quelli che dimostravano bassi livelli di tratti psicopatici (23 in tutto), dall'altra i restanti con i tratti elevati, ovvero 29 studenti. Per dimostrare che le persone con più tratti psicopatici sono più abili a mentire il team Lee e Shao ha coinvolto i due gruppi in un esperimento, nel quale è stata mostrata una serie di fotografie composta da volti familiari e volti sconosciuti. I ricercatori hanno chiesto di dare una risposta onesta o disonesta indipendentemente dalla conoscenza o meno delle persone ritratte, e dopo un paio di sessioni di “allenamento” hanno dato il via libera all'esperimento vero e proprio. In ogni occasione è stata misurata l'attività cerebrale dei partecipanti attraverso una risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Dai risultati è emerso che, dopo le due sessioni di addestramento, gli studenti con i tratti più elevati di psicopatia mostravano tempi di reazione nel mentire incredibilmente ridotti rispetto agli altri. Secondo gli studiosi la ragione risiede nel modo in cui si attivano i cervelli delle due differenti categorie di persone. Quando si dice una bugia, infatti, le informazioni vere debbono essere “soppresse e invertite”, di conseguenza il cervello compie vari processi tra i quali vi sono il controllo inibitorio, la memoria e l'attenzione. Nelle persone con bassi livelli di tratti psicopatici essi richiedono più tempo per la valutazione della bugia, mentre nelle persone con alti livelli psicopatici la menzogna diviene più rapida e spontanea. I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati della propria indagine su Translational Psychiatry, indicano che sarà necessario effettuare ulteriori esperimenti con altre tipologie di partecipanti per confermare i risultati.

[Foto di peter67]

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