Il 21 giugno inizia il Festival della Carne di Cane di Yulin, in Cina, un festival molto contestato per la brutalità con cui vengono trattati i cani destinati al macello. Insieme a Davide Acito, che con Action Project Animal si occupa di contrastare il mercato della carne di cane salvando centinaia di cani ogni anno, siamo andati dietro le quinte di questo commercio per svelare i retroscena più terribili di questo evento e per capire come i cani più fortunati riescono ad evitare una morte orrenda per trovare poi, finalmente, una famiglia che si prenda curo di loro per sempre.
Chi sono i cani di Yulin
Forse non tutti sanno che i cani che vengono uccisi e venduti per la loro carne al Festival di Yulin, e in generale nel Dog Meat Trade, non provengono da allevamenti, come verrebbe da pensare. Come ci spiega Davide Acito, gli allevamenti sono troppo costosi, i prezzi per garantire le condizioni igienico-sanitarie sono alti. I cani destinati al macello sono dunque cani rapiti dalle loro famiglie, dai villaggi, dalla libertà e dalle catene a cui sono legati fuori dalle fabbriche a cui fanno da guardia.
Come vengono rapiti i cani
I cani vengono narcotizzati con una balestra da cui vengono sparati aghi con narcotici. In 7-13 secondi i cani cadono a terra e vengono presi e messi dentro una gabbia montata sui motorini.
Il retroscena del mercato della carne di cane
Una volta rapiti, i cani vengono portati nel punto A, la slaughterhouse, cioè il macello. Qui ogni cane viene pagato 100 yuan, circa 13 euro. Al giorno, una persona riesce a rapire 5-6 cani, per un guadagno di circa 50-60 euro al giorno. In Cina uno stipendio medio è di 300-450 euro, questo ci fa capire come mai rapire i cani sia una pratica così diffusa: si guadagna bene. I cani vengono dunque portati al punto B, il market o il mercato, dove il prezzo dei cani sale: vengono venduti ai negozianti a 3 euro al chilo, un cane di 20 chili dunque viene pagato 60 euro. È proprio all’interno dei market che si consuma l’orrore: arrivati al mercato malati, assetati, stanchi e sfiniti, i cani vengono uccisi a bastonate o per sgozzamento. E questa non è la morte peggiore. Chi compra direttamente dal macello, di solito preferisce seguire la tradizione e cioè bollire vivo il cane. Arriviamo così al punto C, il cliente finale. Le persone che acquistano la carne di cane la pagano 5-6 euro al chilo, quindi un cane di 20 chili, da che era stato pagato 13 euro, arriva ad essere venduto per 100-120 euro. I guadagni sono evidenti.
Salvare i cani dal macello
Prima che i cane vengano portati al mercato, interviene Davide Acito. Davide Acito, con Action Project Animal e Fondazione Elisabetta Franchi Onlus, da anni ormai si occupa di salvare più cani possibili dalla morte. Davide ci spiega che, dopo aver intercettato 5-6 slaughterhouse, riesce a recuperare anche 150 cani a missione. I cani salvati dai macelli vengono portati in rifugio dove vengono curati e rimessi in salute, sia fisicamente sia mentalmente, visto che sono cani terrorizzati dall’uomo e con enormi traumi. Ma il lavoro di Davide non finisce qui. Come dice lui stesso, si può dire missione compiuta quando i cani vengono adottati da nuove famiglie. Nel giro di un anno infatti, tutti i cani salvati dai macelli trovano famiglia in Europa, e così sarà per i cani salvati quest’anno.
La storia di Wolf, salvato un minuto prima di morire
Tra i tanti cani fortunati salvati da Davide Acito, c’è anche Wolf, un cane che stava per essere portato al Festival di Yulin. Wolf si è dimostrato da subito legato a Davide che ha così deciso di adottarlo e portarlo con sé in Italia dove oggi vive finalmente felice.
Il futuro del mercato della carne di cane
Mediamente ogni anno in Asia sono 30 milioni i cani che vengono uccisi per essere mangiati, ma i giovani cinesi stanno cambiando rotta, non si riconoscono in queste tradizioni brutali e si schierano contro al mercato della carne di cane dando sostegno agli attivisti come Davide Acito. La situazione sta cambiando, fino a qualche anno fa i cani uccisi a Yulin erano 10.000, adesso siamo scesi a 5.000.
Cane e altri animali
Parlare del mercato della carne di cane non significa prendersela con i cinesi, le tradizioni culinarie cambiano da Paese a Paese. Ciò che sconvolge di questo Festival è la provenienza di questi cani e la morte che gli viene inflitta. Il fatto che ci sconvolga che qualcuno possa mangiare i cani dovrebbe farci riflettere sui nostri allevamenti e sulle condizioni in cui vivono gli animali che noi mangiamo: perché un cane non si può mangiare e maltrattare, mentre un maiale sì?