Dopo 11 anni l’ESA cerca nuovi astronauti (e si apre alle persone con disabilità)
L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato di essere alla ricerca di nuovi astronauti, e le selezioni per gli aspiranti “viaggiatori fra le stelle” inizieranno a partire da mercoledì 31 marzo (per poi concludersi venerdì 28 maggio). Otto settimane durante le quali i cittadini europei con le giuste competenze potranno provare coronare il sogno di una vita. La precedente selezione dell'ESA si tenne nel 2010, ben 11 anni fa, pertanto si tratta di un'occasione davvero imperdibile per chiunque si ritenga all'altezza di uno degli impieghi più affascinanti e avventurosi cui si possa ambire. Anche alla luce delle emozionanti missioni che nei prossimi decenni riscriveranno la storia dell'esplorazione spaziale. A rendere ancor più significativa la nuova sessione di reclutamento, l'annuncio di un nuovo progetto che per la prima volta coinvolgerà aspiranti astronauti con disabilità fisiche.
“Grazie a un forte mandato degli Stati Membri ESA all'ultimo Consiglio Ministeriale nel 2019, Space19+, l'Europa sta prendendo posto nel cuore dell'esplorazione spaziale. Per andare più lontano di quanto abbiamo mai fatto fino ad oggi, dobbiamo allargare i nostri orizzonti come mai fatto prima. Questo processo di reclutamento è il primo passo, e auspico di vedere l'Agenzia svilupparsi negli anni a venire in tutte le aree dell'esplorazione spaziale e dell'innovazione, insieme ai nostri partner internazionali”, ha dichiarato in un comunicato stampa Jan Wörner, il direttore generale dell'ESA. La corsa allo spazio, del resto, sta avendo una seconda giovinezza a 50 anni dalle missioni Apollo, e la Luna sarà di nuovo protagonista grazie al programma Artemis organizzato dalla NASA, ma che vedrà coinvolti anche gli astronauti europei. In prima fila ci sarà proprio l'Italia, che ha recentemente sottoscritto uno storico accordo di collaborazione con l'agenzia statunitense. Una stazione spaziale orbitante attorno alla Luna (concettualmente simile alla ISS) e una base sulla superficie del satellite, i principali obiettivi della missione Artemis, tuttavia non saranno altro che trampolini di lancio verso Marte, che dovremmo raggiungere entro i prossimi venti anni secondo le previsioni. Nell'ottica di queste sfide entusiasmanti sarà naturalmente necessario formare nuovi astronauti, alcuni dei quali "nasceranno" proprio dalle selezioni di quest'anno. Le candidature saranno valutate in sei fasi e il percorso selettivo si concluderà nell'autunno del prossimo anno.
Tra gli obiettivi dell'ESA vi è anche quello di “espandere la diversità di genere nel proprio organico”, pertanto incoraggia calorosamente le donne a candidarsi tramite il sito web “Esa Career”, l'unico strumento dal quale saranno accettate le nuove selezioni. Ma c'è anche il desiderio di aprire le porte dello spazio alle persone con disabilità. “Rappresentare tutte le parti della nostra società è un impegno che prendiamo molto seriamente. La diversità in ESA non deve fare riferimento solo a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma forse anche alle disabilità fisiche”, ha dichiarato David Parker, a capo della sezione Esplorazione Umana e Robotica dell'agenzia spaziale. “Per trasformare questo sogno in realtà, insieme al reclutamento degli astronauti, sto lanciando il Parastronaut Feasibility Project, un'innovazione il cui momento è arrivato”, ha sottolineato il dirigente nel comunicato stampa. In parole semplici, verranno condotti test di fattibilità per valutare il reclutamento di astronauti con disabilità fisiche, ma maggiori dettagli sul progetto verranno rilasciati nelle prossime settimane. Nuove informazioni si attendono dalle conferenza stampa online dell'ESA prevista per il prossimo 16 febbraio.