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Discriminazione contro i disabili, bufera sull’attrice Gal Gadot dopo il tweet su Hawking

L’attrice Gal Gadot, come molti, ha pubblicato un tweet in seguito alla morte di Hawking per dimostrare il suo affetto nei confronti dello scienziato: peccato che le parole utilizzate siano esattamente in contrasto con ciò che l’astrofisico ha rappresentato per il mondo della scienza e della disabilità.
A cura di Zeina Ayache
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L'attrice Gal Gadot ha scatenato l'indignazione del web con il suo tweet di commento pubblicato in seguito alla morte dell'astrofisico Stephen Hawking. La donna è stata accusata di ‘abilismo' e cioè di discriminazione nei confronti dei disabili, o diversamente abili. L'epic fail della Gadot è sotto gli occhi di tutti soprattutto perché azzera anni e anni di lotta portati avanti proprio dallo stesso Hawking contro i pregiudizi.

Il tweet imbarazzante. “Riposa in pace, dottor Hawking. Ora sei libero da ogni costrizione fisica. La tua brillantezza e saggezza saranno apprezzate per sempre”. Queste le parole utilizzate dalla Gadot che in pochissimo tempo ha scatenato migliaia di commenti e un vero e proprio momento di riflessione sul tema ‘disabilità'. Se da un lato c'è chi accusa l'attrice di ‘abilismo' e quindi di discriminazione contro le persone disabili, c'è anche chi sostiene che quanto dichiarato non sia affatto discriminatorio, ma un dato di fatto e cioè che la morte ‘libera' in generale chiunque sia malato dalla sofferenza fisica ‘terrena'.

La ‘disabilità' di Hawking. Purtroppo per la Gadot però il tweet era diretto ad un uomo, uno scienziato, che per anni e anni si è battuto proprio contro le discriminazioni e che ci ha dimostrato come la malattia non debba e non possa essere un limite e un ostacolo alla nostra realizzazione personale: immaginiamoci se lui, malato di SLA, si fosse arreso alla ‘costrizione fisica' quanto il mondo della scienza avrebbe perso.

Hawking contro ogni pregiudizio. Era il 1963 quando a Stephen Hawking è stata diagnosticata la malattia del motoneurone, una forma di sclerosi laterale amiotrofica, che però non gli ha impedito di diventare l'astrofisico e il divulgatore scientifico che tutti noi oggi conosciamo e apprezziamo. Aveva solo 21 anni all'epoca, ma la SLA non gli impedì di sposarsi (due volte), di mettere al mondo dei figli, di rendere pubblica la sua teoria sui buchi neri, di sperimentare la microgravità e ricordare a tutti noi i rischi della tecnologia non controllata.

Insomma, Hawking ci ha insegnato che le ‘costrizioni' di cui dovremmo preoccuparci non sono quelle fisiche, ma semmai quelle mentali. Chissà, forse la Gadot con il termine ‘physical' si riferiva alla ‘fisica' e non al ‘fisico'.

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