91 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Diabete di tipo 1, anticorpo ‘predice’ il rischio di ammalarsi: basta un test del sangue

L’anticorpo, la cui efficacia come bio-marcatore è del 91%, è stato individuato da endocrinologi italiani. Per rilevarlo è sufficiente un semplice prelievo di sangue. Il test per determinare il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 1 sarà dunque pratico, veloce ed economico.
A cura di Andrea Centini
91 CONDIVISIONI
Immagine

Un team di ricerca internazionale guidato da studiosi italiani dell'Università Campus Bio-Medico di Roma ha individuato un anticorpo – rilevabile con un semplice prelievo di sangue – in grado di predire con efficacia il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 1, malattia autoimmune con un'incidenza mondiale del 3 percento conosciuta anche col nome di “diabete giovanile”. La patologia, infatti, nella maggioranza dei casi esordisce durante la delicata fase della pubertà.

Gli studiosi, coordinati dagli endocrinologi Rocky Strollo e Paolo Pozzilli dell'ateneo romano, che hanno collaborato con alcuni esperti della Queen Mary University of London, hanno scoperto che l'anticorpo – tecnicamente chiamato oxPTM-INS-Ab – è presente nella maggior parte dei bambini destinati ad ammalarsi di diabete di tipo 1. La sua efficacia come bio-marcatore è infatti del 91 percento, dunque elevatissima. Per suffragare la propria indagine sotto il profilo statistico i ricercatori hanno cercato l'anticorpo nel siero di ben 17mila pazienti, tutti coinvolti nello studio svedese ‘ABIS' (All Babies in Southeast Sweden) dell'Università di Linkoping.

La formazione di oxPTM-INS-Ab è legata alla presenza nell'organismo di una forma di insulina modificata (ossidata), che viene aggredita dal sistema immunitario. Questa alterazione ossidativa dell'insulina, innescata da radicali liberi prodotti da una reazione infiammatoria, può essere individuata sino a undici anni prima della comparsa del diabete di Tipo-1. Anche per questo il test del sangue in via di validazione, sul quale è stato già apposto un brevetto internazionale, risulta essere particolarmente efficace, oltre che pratico ed economico.

Sapere con largo anticipo che un bambino ha il rischio concreto di essere colpito dalla patologia, inoltre, potrebbe portare anche allo sviluppo di terapie preventive in grado di evitare la morte di tutte le cellule beta-pancreatiche, il processo che costringe i pazienti diabetici ad assumere l'insulina per il resto della propria vita. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Diabetologia.

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views