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Covid 19

Danimarca ordina lo sterminio di 15 milioni di visoni: “Portano ceppo mutato del coronavirus”

Il Primo Ministro danese Mette Frederiksen ha annunciato in una conferenza stampa che saranno uccisi tutti i visoni allevati nel Paese, oltre 15 milioni di esemplari distribuiti in più di 1.100 fabbriche di pellicce. La decisione è stata presa perché è stato rilevato un ceppo mutato del coronavirus SARS-CoV-2 in questi animali, che “minaccia” l’efficacia del vaccino.
A cura di Andrea Centini
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Visoni uccisi in Danimarca. Credit: Casper Hilt/Facebook
Visoni uccisi in Danimarca. Credit: Casper Hilt/Facebook
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In Danimarca si sta per consumare uno fra i più grandi e orribili massacri di animali di allevamento. A causa della pandemia di COVID-19 saranno infatti uccisi più di 15 milioni di visoni, ovvero tutti quelli ospitati nelle oltre mille e cento  “fabbriche di pellicce” del Paese nordico. Ad annunciarlo il primo ministro danese Mette Frederiksen in seno a una conferenza stampa tenutasi mercoledì 4 novembre.

Oltre un milione di visoni, sia della specie europea (Mustela lutreola) che di quella americana (Neovison vison), è stato stati già ucciso in Paesi come Spagna, Paesi Bassi e Stati Uniti, e anche in Danimarca erano già stati "epurati" diversi allevamenti. La ragione risiede nel fatto che in questi animali il coronavirus SARS-CoV-2 si replica perfettamente nelle vie respiratorie, pertanto moltissimi esemplari sono stati infettati dagli allevatori e il patogeno è letteralmente dilagato in queste fabbriche di morte. Numerosi animali sono morti proprio a causa dell'infezione. Ma la tabula rasa programmata dal governo danese ha una ragione ben specifica.

Analizzando il genoma del coronavirus presente nei visoni allevato in Danimarca, infatti, gli scienziati dello Statens Serum Institut hanno osservato che il patogeno ha iniziato a presentare mutazioni molto pericolose, a livello della proteina proteina S o Spike. Si tratta della struttura a ombrellino che dona la forma a “corona” di questo gruppo di virus quando osservato al microscopio elettronico, e che viene sfruttata per agganciarsi al recettore ACE2 delle cellule umane, scardinare come un grimaldello la parete cellulare, riversare l'RNA virale all'interno e dare inizio alla replicazione, il processo che è alla base dell'infezione chiamata COVID-19. Il timore degli scienziati danesi è che questa mutazione possa mettere a rischio l'efficacia dei vaccini in sperimentazione, molti dei quali si basano proprio sul colpire questa specifica proteina. Per impedire che la mutazione possa diffondersi anche tra noi – sarebbero emersi i primi "salti" di ritorno tra visone e uomo – le autorità sanitarie hanno deciso di optare per l'uccisione di tutti gli esemplari allevati. Per compiere questa mattanza sarà coinvolto anche l'esercito danese.

Al momento il coronavirus è stato rilevato in oltre 200 allevamenti dello Jutland, e in 5 di essi è stata trovata la mutazione che sta preoccupando gli esperti del Paese nordico. Essa è stata già rilevata in almeno 12 persone, dove sta manifestando una “ridotta sensibilità agli anticorpi”, come segnalato dal New York Times.

Le autorità danesi hanno già avvisato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dell'esistenza della mutazione, e molti esperti di virologia e biologia evolutiva stanno attendendo le sequenze genetiche per analizzarle e determinarne il reale pericolo. Il massacro di visoni in Danimarca fermerà per anni l'industria – si tratta di uno dei principali esportatori al mondo – ma la speranza di molti è che queste fabbriche non riapriranno mai più. In Olanda il parlamento ha deciso di chiuderle per sempre dopo aver approvato mattanze analoghe, anche se sono stati coinvolti numeri sensibilmente inferiori.

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