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Coronavirus, contagio senza sintomi: grave “falla” nello studio che lo dimostra

Lo studio che dimostra la possibile trasmissione del coronavirus da parte di pazienti asintomatici contiene un grossolano errore di fondo, in base a quanto indicato da Science. L’articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine ruota attorno a una donna di Shanghai che avrebbe infettato quattro colleghi tedeschi durante un viaggio di lavoro; secondo le dichiarazioni dei pazienti la donna era asintomatica, ma le cose non stavano effettivamente così. Ecco cos’è successo.
A cura di Andrea Centini
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Lo studio pubblicato sull'autorevole rivista scientifica New England Journal of Medicine (NEJM) nel quale viene messa in evidenza la possibile trasmissione del coronavirus da pazienti senza sintomi contiene un errore di fondo significativo, legato alla fretta della pubblicazione per diffondere quanti più dati possibili sull'epidemia emersa in Cina. In parole semplici, a causa di questo errore non sarebbe affatto confermata la trasmissione da persone asintomatiche, considerata una delle caratteristiche più preoccupanti dell'infezione respiratoria provocata dal patogeno 2019-nCoV. Ma cosa è successo esattamente?

Partiamo dapprincipio. I primi quattro pazienti tedeschi colpiti dal coronavirus sono stati contagiati da una donna d'affari di Shanghai recatasi a Monaco di Baviera tra il 20 e il 21 gennaio. I quattro, che l'hanno incontrata per colloqui di lavoro, una volta ammalatisi hanno riferito a medici e ricercatori che la donna in questione non presentava alcun sintomo evidente, e che “stava bene”. Gli autori dell'articolo del Ludwig Maximilian University of Munich Medical Center e di altri istituti, per stilare il proprio documento si sono basati sulle dichiarazioni dei pazienti, ma non hanno parlato direttamente con la donna. Ebbene, sulla base di quanto riporta il magazine dell'autorevolissima rivista scientifica Science, la donna sentita da altri scienziati avrebbe confermato di essersi sentita male già in Germania, dove ha sperimentato un forte senso di debolezza e ha preso paracetamolo per contrastarlo. Insomma, i sintomi li aveva eccome, e anche se magari non tossiva o starnutiva, non si trattava affatto di una paziente asintomatica e in salute.

“Non c'è dubbio, dopo aver letto il NEJM, che si sta verificando una trasmissione asintomatica”, aveva dichiarato il professor Anthony Fauci, infettivologo di fama internazionale e direttore dell'Istituto nazionale americano per le malattie infettive. Il dottor Michael Hoelscher del Ludwig Maximilian University of Munich Medical Center, tra gli autori dello studio, si è difeso dicendo che i pazienti tedeschi avevano riferito che la donna cinese "non sembrava avesse dei sintomi", aggiungendo tuttavia che se dovesse scrivere oggi l'articolo si comporterebbe diversamente. L'errore, ha aggiunto, sarebbe emerso per la fretta di pubblicare rapidamente l'articolo. Questo errore di fondo sta spingendo alcuni (come l'Agenzia di sanità pubblica svedese) a rimodulare le informazioni relative alla trasmissione del coronavirus, che al momento non sono ancora ben definite.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, come riporta Science, indica che anche nel caso in cui dovesse sussistere la trasmissione asintomatica essa starebbe giocando un ruolo molto limitato nell'epidemia di coronavirus. In precedenza, durante una conferenza stampa tenutasi all'Istituto Spallanzani di Roma, il responsabile scientifico aveva dichiarato che la trasmissione non avverrebbe da asintomatici. Il già citato professor Fauci, tuttavia, ha dichiarato che un esimio collega cinese sentito al telefono “è convinto che possa avvenire anche un'infezione da paziente asintomatico, e che alcune persone senza segni di malattia stanno trasmettendo l'infezione”. Sono tutte informazioni che andranno verificate e confermate con indagini ad hoc ed espressamente comunicate dagli enti che si occupano di sanità pubblica, come l'OMS e il nostro Ministero della Salute.

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