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Covid 19

Come proteggerti dal coronavirus se devi andare in palestra

Governo e Regioni hanno trovato un’intesa per far tornare i cittadini nelle palestre, mettendo a punto le linee guida per ridurre i rischi da contagio da coronavirus. Ecco cosa devi sapere per proteggerti qualora dovessi recarti in palestra.
A cura di Andrea Centini
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Da lunedì 25 maggio sono tornate in attività anche le palestre, a una settimana di distanza dalla riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e altre attività. Governo e Regioni hanno infatti trovato un punto di intesa anche su questi luoghi in cui si pratica sport. Le disposizioni in merito sono state indicate nelle “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative”, consultabili al seguente link. Ecco cosa devi sapere per proteggerti dal coronavirus se devi andare in palestra.

No agli sport di contatto

Normalmente le palestre sono luoghi di aggregazione, nelle quali si svolgono anche attività fisiche che prevedono il contatto interpersonale (basti pensare alle arti marziali). Nella Fase 2 dell'emergenza, tuttavia, gli accessi devono essere “pianificati il più possibile”, e saranno naturalmente vietati contatti e assembramenti, come per qualunque altro contesto. Se ci si vuole recare in palestra, dunque, la prima cosa da fare è assicurarsi di prenotare la sessione, programmando una serie di esercizi da svolgere individualmente.

2 metri di distanza

Per evitare di entrare in contatto col droplet, le goccioline espulse dalla bocca e dal naso quando tossiamo, starnutiamo e parliamo, la raccomandazione è quella di mantenere almeno 1 metro di distanza dalle altre persone. Nelle palestre questa regola vale solo quando non si svolgono esercizi; quando si pratica attività fisica, infatti, la distanza dovrà essere di 2 metri. Pertanto all'interno dei locali gli attrezzi dovranno essere disposti rispettando queste disposizioni. Per il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco “2 metri vanno bene, ma dipende da cosa si fa”. Lo scienziato ha inoltre affermato che “è meglio indicare regole ragionevoli e fattibili, piuttosto che richiedere '10 metri di distanza' che non ha senso”. Insomma, vale sempre la regola del buon senso, per ridurre al minimo il rischio di contagio. Anche nelle palestre, così come nei ristoranti e in altre attività, i gestori potranno misurare la temperatura ai clienti e respingere chi ha più di 37,5° C.

L'igiene delle mani e la sanificazione degli attrezzi

Come specificato a fanpage da Pregliasco, gli aspetti igienici all'interno delle palestre “sono l'aspetto più importante, in particolar modo per gli attrezzi che vengono condivisi da più persone”. Alla luce dei possibili rischi di contaminazione, infatti, nelle linee guida si sottolinea la necessità di sanificare ogni singolo oggetto dopo ogni utilizzo. Pertanto, le macchine e gli attrezzi che non possono essere sanificati, “non devono essere utilizzati”. Nelle palestre devono inoltre essere predisposti dispenser con soluzioni igienizzanti idroalcoliche (al 75 percento) per la pulizia delle mani, che deve essere sempre obbligatoria “all'ingresso e in uscita”. Il Ministero della Salute raccomanda di lavare le mani per 20-30 secondi con i prodotti a base di alcol, o per 40-60 secondi con acqua e sapone. All'interno della palestra, inoltre, vanno indossate calzature esclusivamente per svolgere l'attività fisica (non devono essere quelle con cui si arriva nello spogliatoio). Borracce e altri oggetti personali non vanno assolutamente condivisi, inoltre è raccomandato evitare l'uso promiscuo degli armadietti.

Sanificazione e areazione dei locali

Per ridurre potenziali rischi di contagio, i gestori delle palestre devono areare l'ambiente “mantenendo adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor”, ma evitando correnti d'aria e sbalzi tra caldo e freddo. Laddove non sono presenti finestre, estrattori, ventilatori meccanici e altri dispositivi simili dovranno rimanere in funzione per tutto il tempo necessario. È raccomandato un aumento nella sostituzione e nella manutenzione dei filtri. Deve essere garantita una frequente disinfezione degli ambienti della palestra, spogliatoi e servizi igienici compresi. Per quanto concerne i ventilatori da soffitto, il professor Pregliasco afferma come alcune ricerche hanno dimostrato che una "ventilazione anche naturale abbatte più rapidamente al suolo le goccioline, e può determinare una maggiore pulizia dell'aria", ciò nonostante li terrebbe spenti, mentre manterrebbe in attività i condizionatori ben impostati e con la corretta manutenzione.

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