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Come prevenire il basalioma o carcinoma basocellulare, il più diffuso cancro della pelle

In Italia il basalioma colpisce ogni anno 150 persone ogni 100mila abitanti: ecco i consigli degli esperti per prevenire il più diffuso cancro della pelle.
A cura di Andrea Centini
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Tra i tumori maligni della pelle il più diffuso è il basalioma o carcinoma basocellulare, un tipo di cancro che coinvolge le cellule dello strato basale o germinale dell'epidermide, i cheratinociti. Recentemente è balzato agli onori della cronaca per il caso di Valentina Ferragni, sorella della celebre influencer e imprenditrice Chiara, mostratasi su Instragram con una cicatrice sulla fronte proprio a seguito della rimozione di un basalioma. Come sottolineato dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), l'incidenza del carcinoma basocellulare in Italia sta crescendo: attualmente, ogni anno, si contano circa 150 casi ogni 100mila abitanti. Se si esclude il melanoma, ben 8 diagnosi di tumore della pelle su 10 nel nostro Paese sono relative a un tipo di basalioma. Come specificato dalla SIMG, questa neoplasia ha probabilità molto basse di sviluppare metastasi (il rischio è compreso tra lo 0,0028 e lo 0,5 percento), mentre la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è del 100 percento. Nonostante si tratti di un tumore che raramente mette in pericolo la vita, può tuttavia essere altamente distruttivo localmente (soprattutto quando coinvolge altri tessuti) e può ridurre drasticamente la qualità della vita. Ecco come si previene.

Come specificato dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari, il carcinoma basocellulare è spesso provocato dall'esposizione al sole, pertanto è fondamentale approcciarsi allo stesso in modo responsabile per abbattere il rischio e dunque prevenire il tumore. Innanzitutto si consiglia di evitare i raggi solari e ridurre al minimo le attività all'aperto tra le 10 e le 16, quando il sole è particolarmente forte. Si consiglia anche di indossare indumenti lunghi e cappelli per proteggersi; ricordiamo che l'80 percento dei casi di basalioma si verifica sulla testa e sul collo, il 15 percento sul tronco e il restante 5 percento in altre parti del corpo. Se ci si dovesse esporre al sole, la raccomandazione degli esperti è quella di usare creme solari con un fattore di protezione di almeno 30, sia contro i raggi ultravioletti UVA che gli UVB. I filtri solari vanno riapplicati ogni 2 ore, dopo il nuoto o dopo aver sudato, specificano i Manuali MSD. Si raccomanda anche di evitare l'utilizzo di lettini e lampade abbronzanti.

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L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) specifica che la “prolungata esposizione ai raggi ultravioletti del sole e l’utilizzo di lettini e lampade solari rappresentano il principale fattore di rischio, soprattutto nelle persone che sono state molto esposte a tali radiazioni in età giovanile, in particolare prima dei 18 anni”, pertanto è fondamentale proteggere adeguatamente i bambini e gli adolescenti che si espongono al sole. Del resto è nota la maggiore delicatezza della pelle nei più piccoli. L'ISS sottolinea inoltre che anche il contatto con alcune sostanze può catalizzare il rischio di basalioma: tra quelle citate vi sono “l'arsenico, il catrame, il carbone e la paraffina”. In termini preventivi è fondamentale anche lo screening della pelle e dei nei, sia attraverso l'autoesame (durante il quale si devono valutare asimmetria, bordi, colori e dinamica delle formazioni) che con controlli regolari dal dermatologo. “Qualsiasi alterazione della cute che dura per più di qualche settimana deve essere esaminata da un medico” specificano i Manuali MSD. L'Istituto Humanitas raccomanda di rivolgersi al medico in presenza di segnali sospette, “come una lesione cutanea che cresce, forma una crosta, sanguina spesso e non cicatrizza in tre settimane, forma una sorta di cicatrice chiara o cambia in termini di dimensioni, forma, colore o elevazione”.

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