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Cos’è il carcinoma basocellulare, il tumore maligno della pelle che ha colpito Valentina Ferragni

Il carcinoma basocellulare è la forma di cancro della pelle più comune e si manifesta con tumori di varia natura. Ecco quali sono i sintomi, le cause e come si cura.
A cura di Andrea Centini
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Valentina Ferragni. Credit: Valentina Ferragni/Instagram
Valentina Ferragni. Credit: Valentina Ferragni/Instagram

Valentina Ferragni, sorella minore della celebre influencer Chiara, ha comunicato su Instagram l'esito dell'esame istologico condotto sul frammento di pelle recentemente asportatole con un intervento chirurgico, rivelatosi ben più serio di quanto inizialmente immaginato. Quella formazione sulla fronte, infatti, non era una cisti o comunque un problema minore, bensì un carcinoma basocellulare, un tumore maligno della pelle, il più diffuso assieme al melanoma. La ventottenne si è mostrata sul social network con una cicatrice di 5 centimetri e ha sottolineato l'importanza della prevenzione; fortunatamente, infatti, si è sottoposta in tempo ai controlli dermatologici e all'intervento, prima che la condizione potesse ulteriormente peggiorare. Ma cos'è esattamene un carcinoma basocellulare?

Cos'è il carcinoma basocellulare

Come sottolineato dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari, il carcinoma basocellulare è la forma di cancro della pelle più comune, “una papula o un nodulo superficiale a lento accrescimento derivato da alcune cellule epidermiche”. Nello specifico coinvolge i cheratinociti dello strato basale o germinale, localizzati nella parte più profonda della pelle e con la funzione di produrre nuove cellule. L'Istituto Humanitas specifica che il carcinoma basocellulare interessa principalmente la testa e il collo (80 percento dei casi), seguito dal tronco (15 percento), dagli arti e da altre zone. Come indicato dalla Simg, l'incidenza di questa neoplasia in Italia è in aumento e attualmente è di circa 150 casi ogni 100mila abitanti per anno. Negli Stati Uniti vengono effettuate 4 milioni di nuove diagnosi nello stesso arco di tempo. Fortunatamente ha una bassissima probabilità di generare metastasi (0,0028 – 0,5 percento, indica la Simg) e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia è al 100 percento. Tuttavia si tratta di una forma di cancro che può avere un forte impatto sulla qualità della vita, avendo la capacità di distruggere i tessuti e coinvolgere anche la cartilagine e le ossa. Se invade occhi, bocca, orecchie e altre aree sensibili può essere letale. È più comune in età avanzata e colpisce principalmente chi ha la pelle bianca.

Qual è la causa del carcinoma basocellulare

La causa principale del carcinoma basocellulare è principalmente “un’esposizione eccessiva, incontrollata e priva di adeguata protezione alle radiazioni ultraviolette”, sottolinea l'Istituto Humanitas. La fonte possono essere sia i raggi solari che una lampada UV, come quelle per l'abbronzatura artificiale. Il rischio aumenta se vi è stata un'esposizione continuativa a tali fonti durante l'infanzia e l'adolescenza. Altre cause scatenanti del tumore maligno della pelle sono le radiazioni con i raggi X; l'esposizione prolungata a specifici agenti chimici e una rara malattia genetica autosomica dominante chiamata Sindrome di Gorlin. Essa si caratterizza proprio per la formazione di carcinomi basocellulari multipli con esordio precoce, oltre ad anomalie scheletriche e della mascella, come spiegato da Orpha.net.

Quali sono i sintomi del carcinoma basocellulare

Esistono varie tipologie di tumori legate a questa forma di cancro. La più comune, quella nodulare, come specificato dai Manuali MSD riguarda il 60 percento dei casi; la formazione risulta solida, lucente e di piccole dimensioni. Quella superficiale, che interessa il 30 percento dei casi, si manifesta con papule o placche sottili non dissimili dai segni di una dermatite o della psoriasi; la morfeiforme, che riguarda dal 5 al 10 percento dei casi, si presenta come una placca dai bordi irregolari, simile a una cicatrice indurita. Alcune tipologie possono produrre pigmenti, sanguinare per un certo periodo di tempo (a causa di vasi sanguigni che si dilatano), generare una sorta di crosta e apparentemente guarire. È a causa della molteplice variabilità di questo tumore maligno che la diagnosi è legata a una biopsia e all'esame istologico. Anche l'accrescimento del tumore è molto variabile; a volte trascorrono mesi o anni e le dimensioni restano contenute, ma in alcuni il tumore può crescere di un centimetro all'anno, come sottolineato dai Manuali MSD.

Trattamento del carcinoma basocellulare

Esistono diverse strategie per trattare il carcinoma basocellulare, che vengono selezionate dal dermatologo valutando caso per caso. “Il quadro clinico, l'estensione, la sede e il sottotipo istologico condizionano la scelta terapeutica”, si specifica nei Manuali MSD. Tra le varie opzioni indicate vi sono “curettage, diatermocoagulazione, rimozione chirurgica, crioterapia, chemioterapia topica (imiquimod o 5-fluorouracile) e terapia fotodinamica”. Occasionalmente viene adottata anche la terapia radiante. Poiché circa un quarto dei pazienti con diagnosi di carcinoma basocellulare sviluppa un altro epitelioma analogo entro cinque anni dal primo, tutti coloro che ne sono colpiti devono sottoporsi a visite dermatologiche periodiche, una volta all'anno.

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