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Colossale ‘tempesta perfetta’ di polvere su Marte: in pericolo il rover Opportunity

La tempesta di polvere è così estesa e spessa che gli scienziati della NASA hanno dovuto interrompere le operazioni col vecchio rover Opportunity, spinto da pannelli solari. Il ‘fratello minore’ Curiosity, agevolato da una batteria nucleare, si è scattato un selfie nel cuore della tempesta all’interno del cratere Gale, dove opera da 6 anni.
A cura di Andrea Centini
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Dall'inizio di giugno su Marte sta imperversando una colossale tempesta di polvere globale, così estesa che sulla Terra occuperebbe un territorio ampio quanto quelli degli Stati Uniti e della Russia messi assieme. Lo ha annunciato la NASA, che ha accompagnato l'ultimo comunicato sul meteo marziano con un simpatico selfie del rover Curiosity, circondato dalla fitta foschia prodotta dalla tempesta.

Per il robot impegnato nella missione Mars Science Laboratory (MSL) – dal 6 agosto 2012 – non si tratta di un grosso problema, dato che non è alimentato da pannelli solari ma da una batteria nucleare che gli permette di operare anche di notte. L'unico accorgimento preso dagli scienziati è per proteggere dalla polvere la sua fotocamera MastCam, la stessa utilizzata assieme al Mars Hand Lens Imager (MAHLI) per creare lo spettacolare scatto diffuso dalla NASA, un mosaico di più immagini. In pratica, gli scienziati fanno puntare lo strumento verso il basso dopo ogni utilizzo.

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Ben più seria è la situazione del vecchio rover Opportunity, al lavoro sul Pianeta Rosso da 14 anni. Si è trovato sin da subito nel cuore della tempesta, dove il livello di opacità atmosferica ha toccato quota 11, un valore altissimo. La coltre di polvere è così densa che gli scienziati della NASA sono stati costretti a sospendere tutte le operazioni sul campo; Opportunity, infatti, a differenza di Curiosity si muove grazie ai pannelli solari. Gli ultimi dati scaricati dal rover indicano che le sue batterie producono soltanto 22 watt/ora di corrente, al posto degli oltre 600 watt/ora della norma.

Le tempeste di polvere su Marte sono comuni, meno quelle così colossali. L'ultima di questa portata risale infatti al 2007. Ma perché si formano? Le ragioni specifiche non sono note nemmeno ai planetologi, tuttavia il fenomeno può essere spiegato dalle caratteristiche del pianeta. A causa della gravità inferiore rispetto alla Terra, dell'assenza di vegetazione che trattiene le particelle al suolo e di un'atmosfera poco densa, la polvere – simile a talco – si solleva e diffonde molto più facilmente. Le tempeste diventano più intense durante la primavera e l'estate nell'emisfero meridionale, quando Marte si avvicina al Sole, a causa delle escursioni termiche più ampie che generano forti venti e variazioni di pressione.

Tra circa un mese, esattamente il 27 luglio, il Pianeta rosso si troverà in opposizione e nel punto più vicino alla Terra, quello di massima osservabilità, uno spettacolo che sarà accompagnato da una splendida e lunghissima eclissi di Luna totale “rosso sangue”.

[Credit: NASA/JPL-Caltech]

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