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Chi è Giorgio Parisi, lo scienziato italiano Premio Nobel per la Fisica 2021

L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato il Premio Nobel per la Fisica 2021 al fisico Giorgio Parisi e ai due climatologi Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann. Lo scienziato italiano è uno dei più illustri fisici a livello internazionale e nella sua lunga carriera ha conquistato numerosi riconoscimenti scientifici. Il Nobel gli è stato assegnato per i suoi studi sui sistemi complessi.
A cura di Andrea Centini
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Lo scienziato italiano Giorgio Parisi è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica 2021 dall'Accademia Reale Svedese delle Scienze. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato per le sue scoperte sui sistemi complessi, che hanno dato un contributo fondamentale alla loro comprensione. In Fisica un sistema complesso è un insieme di componenti che interagiscono dinamicamente fra di esse, in modo apparentemente casuale. Grazie alle ricerche di Parisi si è fatta maggiore chiarezza su questo caos, o meglio, come specificato dal comitato del Nobel, “sull'interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria”. Una migliore comprensione di questi fenomeni si riflette non solo nell'ambito della Fisica, ma anche in molteplici altri campi: dalle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, passando per la biologia e la matematica. Non a caso Parisi è considerato uno dei fisici più illustri a livello internazionale, insignito di numerosissimi premi scientifici durante la sua lunga carriera. Poco prima del Nobel era entrato nella prestigiosa classifica della Clarivate Citation Laureates, una sorta di anticamera del più ambito dei premi scientifici.

Il professor Parisi è nato a Roma il 4 agosto 1948 e sin da giovane ha mostrato passione e interesse per le scienze. Dopo il diploma ottenuto nel 1966 presso il liceo scientifico “San Gabriele” della capitale, si è iscritto alla Facoltà di Fisica all'Università Sapienza, dove si è laureato nel 1970. La sua tesi è stata sul bosone di Higgs, una particella rilevata per la prima volta nel 2012 – grazie agli esperimenti ATLAS e CMS al CERN di Ginevra – ma teorizzata da decenni. Dopo la laurea è stato ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e altri centri di ricerca in Italia e all'estero, in particolar modo negli Stati Uniti e in Francia. Divenuto professore ordinario di Fisica Teorica, ha insegnato prima all'Università di Tor Vergata e successivamente alla Sapienza di Roma, dove è tuttora titolare della cattedra. È stato uno dei pochi studiosi italiani a far parte della National Academy of Sciences statunitense, nella quale fu accolta anche Rita Levi Montalcini. È stato – o lo è tuttora – membro del comitato di redazione di diverse e prestigiose riviste scientifiche specializzate, quali Nuclear Physics Field Theory and Statistical Mechanics; Communications in Mathematical Physics; Journal of Statistical Mechanics, Europhysics Letters; International Journal of Physics; Journal de Physique e altre ancora. Tra il 2018 e il 2021 è stato presidente dell'Accademia del Lincei, ora presieduta dal professore emerito di Filologia Roberto Antonelli.

Durante la sua carriera da ricercatore e accademico, Parisi ha pubblicato oltre 350 articoli scientifici sulle più prestigiose riviste di settore. Si è distinto nei campi della fisica teorica, della fisica quantistica, della fluidodinamica e della fisica statistica: non a caso è stato interpellato più volte anche per commentare i dati epidemiologici relativi alla pandemia di COVID-19. Negli anni '80 i suoi studi più significativi sui sistemi complessi che lo hanno portato a conquistare il Nobel 2021, condiviso con i due scienziati Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, grazie ai quali è stato determinato l'impatto delle emissioni di anidride carbonica (CO2) sul clima e sono stati messi a punto i modelli climatici. Tra i numerosi premi internazionali assegnati a Parisi figurano la Medaglia Boltzmann (1992); la Medaglia Dirac (1999); il Premio Enrico Fermi (2002); il Premio Dannie Heineman per la fisica matematica (2005); il Premio Galileo (2006); la Medaglia Max Planck (2010); il Premio High Energy and Particle Physics (EPS-HEPP) nel 2015; il Premio Lars Onsager (2016); e il Premio Wolf per la Fisica (2021). Sempre quest'anno l'entrata nella Clarivate Citation Laureates che ha fatto da apripista per il Nobel.

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