Scusi è maschio o femmina? Il mio è dominante, quindi non va d'accordo con i maschi! Quante volte vi è capitato di assistere ad una conversazione simile? Il concetto di ‘dominanza' ha assunto nel tempo diversi significati che, approcci più moderni come quello Cognitivo Zooantropologico di Roberto Marchesini, hanno reinterpretato in un'ottica che si avvicina meglio a quella delle reali dinamiche sociali tra cani.
Dominanza antisociale
I nostri migliori amici a 4 zampe, proprio come noi, hanno caratteri differenti: ci sono i riservati, gli estroversi, gli irruenti, i bulletti, le acidelle, le amiche dei maschi e così via. Proprio come noi ci proponiamo in un gruppo, anche loro affrontano il momento della socializzazione mettendo in mostra ciò che sanno far meglio: andar via, prendere di petto una situazione, proporsi, scherzare, correre… Succede così che i bulletti finiscono per essere considerati ‘dominanti', soggetti ‘capobranco' che si impongono sui più deboli, che danno il via alle celebri ‘risse da parco' e che sistematicamente vengono messi a guinzaglio e trascinati via tra ringhi e pelo alzato.
Un po' di storia
Ma esiste davvero il cane ‘dominante'? La domanda non ha una risposta univoca o definitiva. Il dibattito infatti è ancora aperto. Ci sono anni di teorie in grande contraddizione tra di loro. C'è chi attribuisce alcuni comportamenti ‘sbagliati' ad una dominanza del cane visto come testa calda da domare e mettere in riga: ti monta, non viene quando lo chiami, mordicchia tutti i mobili o tira al guinzaglio? È dominante! C'è chi pensa che il cane sia un animale da tenere sotto regole ferree perché, diversamente, finirebbe per conquistare la casa e diventare il capo incontrastato della famiglia. Soprattutto negli ultimi anni, grazie ad attenti studi sulle dinamiche relazionali tra cani e tra cane e uomo, gli studiosi si sono chiesti perché un soggetto montasse una persona, tirasse al guinzaglio o ringhiasse al proprio proprietario. Questi ultimi sono giunti alla conclusione che poco importava l'etichetta che gli si voleva attribuire, ma che dietro a certi comportamenti ci fosse più che altro un disagio, inteso come situazione sgradevole, che il cane esprimeva appunto montando, mordendo o tirando al guinzaglio. Secondo questi approcci, ai quali io preferisco affidarmi, i nostri amici pelosi instaurano nel gruppo relazioni che portano alcuni ad essere responsabili, punti di riferimento, esempi da seguire per altri. E questo è ciò che possiamo, e dobbiamo, essere per Fido. Poiché è attraverso la collaborazione che il cane, così come qualsiasi animale, porta avanti la famiglia: noi stessi siamo consapevoli che con il gioco di squadra possiamo ottenere risultati migliori.
Un gruppo di pari
Diciamo quindi che tra cani esistono ruoli e caratteri. Molto spesso quello che noi consideriamo ‘dominante' (esempio monta, ringhia, tira) è magari un soggetto che non è sicuro di sé, che ha difficoltà a relazionarsi in maniera equilibrata con gli altri membri del gruppo, o con sé stesso. Nella normalità, i cani non hanno alcuna intenzione di azzuffarsi; gli obiettivi comuni sono la serenità, la pacificazione e la divisione di ruoli per garantire la sicurezza. Così c'è chi ha il compito di gestire le relazioni e la condivisione delle risorse, i cosiddetti ‘capi' che però possiamo definire più che altro ‘responsabili', chi si occupa dei più piccoli, chi smorza le tensioni portando via con sé uno dei due soggetti implicati nella possibile rissa, chi avvissa dell'arrivo di individui estranei al gruppo (se ci fate caso, c'è sempre il cane che aspetta davanti alla porta di ingresso dell'area di sgambamento quando arriva uno sconosciuto) o chi osserva da un angolo le dinamiche pronto ad intervenire nel caso di difficoltà. Insomma una vera e propria organizzazione sociale in cui l'affidamento di un ruolo si basa sulle competenze del soggetto.
Il boss del quartiere
Esistono davvero i cani che tutti rispettano come fossero dei veri e propri capi, ma il loro atteggiamento non è quello del ‘dominante-bulletto' che non può avere a che fare con gli altri maschi, anzi è un individuo carismatico, equilibrato, sicuro di sé, competente e razionale. È quel soggetto che, presente in un gruppo, dà tranquillità e sicurezza, non incute timore, ma viene incaricato di assicurarsi che tutti possano muoversi serenamente nel territorio, avere le giuste risorse e relazionarsi tra loro, sta a lui intervenire in caso di situazioni tese e quando lo fa non affonda i denti nella carne degli altri cani, ma si fa intendere anche solo con uno sguardo, con una postura o con un abbiaio/ringhio chiaro e inconfondibile. Un cane che ha da ridire con tutti, litiga, morde o crea inutili situazioni spiacevoli, non è ‘dominante', ma un ‘rompiscatole' che ha bisogno del vostro aiuto per poter essere più sereno nelle relazioni.
Alzi la mano il capobranco
Molto spesso ci sentiamo incaricati di essere capibranco severi e freddi nei confronti nel nostro cane, perché così facendo pensiamo fargli capire chi comandi e questo ci eviterebbe di avere un cane ‘dominante' nel senso di ‘rompiscatole'. Scegliere di impostare in questo modo la relazione con Fido, ci fa però perdere l'occasione di vivere tra pari, di fidarci del nostro cane e avere la sicurezza che lui si senta tranquillo quando è con noi, perché a noi si può affidare. Basare la relazione sulla collaborazione, sulla condivisione, sull'ascoltoe sul rispetto, non significa dire ad un cane che lui ci comanda, ma anzi, che nessuno comanda perché il rispetto reciproco ci permette di convivere anche nella consapevolezza che il nostro peloso non ha bisogno di continue indicazioni o regole da parte nostra, perché sa comportarsi all'interno del mondo e siamo noi ad averglielo insegnato. Il nostro ruolo dovrebbe essere quello di guida, un punto di riferimento al quale affidarsi in situazioni di difficoltà e il nostro cane dovrebbe impare che in caso di tensione, la scelta migliore è quella che implica una ‘ritirata'.
La bacchetta magica non esiste
Se pensate che il vostro cane abbia alcune difficoltà, o se lo percepite ‘dominante' in qualche maniera, chiedete consiglio ad un educatore che, grazie ad una consulenza, saprà capire quali possano essere le accortezza da prendere per aiutare voi e Fido a vivere al meglio. Sono molti infatti i motivi che portano un cane a tirare a guinzaglio: passeggiate troppo brevi, passeggiate sempre a guinzaglio, poche passeggiate, guinzaglio troppo corto, collare o pettorina che fanno male al collo o alle spalle, paura delle persone, paura dei rumori della città, eccitazione, voglia estrema di arrivare al parco, solo per citarne alcuni. Cosa potete fare dunque per evitare questi comportamenti? Innanzitutto essere consapevoli che non esiste una soluzione per un problema, perché per ogni difficoltà del cane ci sono molte variabili che possono esserne la causa: se siete giù di morale perché siete state lasciate dal vostro fidanzato (o fidanzata), vi basterebbe un solo consiglio per farvi passare la tristezza che vi assale? Non penso. Questo vale anche per i nostri cani.
Cosa fare per educare un cane alla collaborazione?
Ciò che noi umani possiamo fare è educare il nostro cane: questo non significa tenerlo a pancia all'aria bloccato per terra perché così capisce chi comanda. Dobbiamo essere dei miti da seguire. Voi sareste più collaborativi con un capo che vi comanda e non chiede la vostra opinione e pensa che da soli non siate in grado di lavorare o uno carismatico che vi infonde sicurezza, sul quale sapete di poter contare e che vi permette di prendere le vostro scelte? Immagino la seconda. Ed è proprio ciò di cui ha bisogno Fido. Ma come fare? Vediamo alcuni dei molti accorgimenti da prendere quando un cucciolo arriva a casa vostra:
– mostrategli la zona di riposo nella quale potrà andare ogni volta che vorrà riposarsi (evitate punti di passaggio o ingressi, perché questo potrebbe stimolare, soprattutto nei cani pastori, la territorialità che è sempre meglio prevenire che curare) e nella quale non andrete a dargli fastidio (in fondo anche voi non avete voglia di essere disturbati mentre dormite)
– invece di strappargli gli oggetti dalla bocca, stimolatelo a lasciarli premiandolo per i comportamenti positivi e ignorandolo per quelli negativi. Se ad esempio vi ruba una scarpa, fategli vedere un bel biscottino e nascondetelo in un angolo invitandolo a cercarlo. Recuperate la scarpa che ha lasciato, mostrategli che la mettete via e ditegli ‘finito' facendogli capire che quell'attività non può essere portata avanti. In ogni caso, almeno finché è piccolo e combina guai, evitate di metterlo nella condizione di ‘far danni': alzate la scarpe da terra e non lasciate in giro tutti i suoi giocattoli, che potete tirar fuori a vostro piacimento, così da diventare voi stessi i propositori di attività . Un consiglio: se giocate con un oggetto, procuratevene sempre un altro identico in modo da scambiarli, il tanto amato riporto diventerà automatico.
– mordicchiare per un cucciolo è normale, questo non significa che le vostre mani debbano diventare dei chewingum per cani. In commercio trovate gioci di vario tipo e bastoncini commestibili che potete offrirgli. Mordere può essere, oltre una necessità dovuta ad esempio al cambio della dentatura, anche un modo per gestirvi. Non sto dicendo che il cane voglia dominarvi, ma solo che abbia una difficoltà e cerchi in voi uno sfogo. Colpirlo sul muso dicendogli di ‘no' non è efficace perché l'attenzione che si aspetta gliel'avete data comunque. Cercate di accompagnarlo alla calma con un oggetto da masticare. Se insiste su di voi, andate via e chiudete l'interazione. Attenzione! Ci tengo a sottolineare che proprio il mordicchiare (così come il piangere o urlare se si viene toccati sul posteriore o la monta continua) può essere sintomo di una difficoltà. Non è quantificabile il tempo entro il quale questa attività possa essere considerata ‘norma', ma se il cucciolo ha costantemente bisogno delle vostre attenzioni e vi morde o monta quasi compulsivamente, il mio consiglio è di chiedere assistenza ad un educatore.
– letto/divano sì o no. Mettiamola così: non è detto che un cane sia ‘dominante' perché sta sul divano, come non è detto che non lo sia perché non ci sta. Se voi basate il rapporto sulla collaborazione, potrete avere un cane non ‘dominante', ma collaborativo che potrà stare sul divano, se vorrete, e ne scenderà senza far storie quando glielo chiederete.
– impostate alcune attività che portino il cane a guardarvi prima di far qualcosa. Guardarsi negli occhi ci aiuta a capirci, lo sappiamo bene con le persone con le quali ci relazioniamo. Ma come fare? Ad esempio prendendo un biscottino e tenendolo chiuso in una mano da far odorare al cane. Dopo aver cercato svariate volte di aprirla con zampe e bocca, vedrete Fido lanciarvi uno sguardo furtivo, proprio in quel momento, con l'altra mano, gli darete un biscottino. Prolungherete poi i tempi di attesa dello sguardo.
Queste sono ovviamente solo pochissime delle molte attività che potete fare con il vostro cane. Limitate i premietti, ciò che conta è fare attività insieme che non insistano sulla competizione, ma sulla collaborazione. In conclusione, a quale filone di pensiero sul concetto di ‘dominanza' vogliate affidarvi poco importa, l'equilibrio caratteriale di un cane può essere raggiunto grazie a voi e alla relazione che instaurate con lui. Chiedetevi sempre se un determinato comportamento del vostro migliore amico a 4 zampe possa essere considerato ‘normale'. I cani sono animali sociali, che amano vivere in gruppo e in pace, collaborando: se il vostro Fido non la vede così, non consideratelo una testa dura o un arrogante, ma un amico che ha bisogno di voi per risolvere i problemi che lo rendono irrequieto.