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Cancro alla pelle: con i pomodori, 50% di rischio in meno, ecco perché

In alcuni esperimenti sui topi è stato dimostrato che il consumo abituale di pomodori dimezza il rischio di sviluppare i tumori della pelle. Il merito, secondo gli studiosi, è dei carotenoidi contenuti nei saporiti frutti rossi.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca della Ohio State University di Columbus (Stati Uniti) ha determinato che consumare abitualmente pomodori può ridurre del 50 percento il rischio di sviluppare i tumori della pelle. Gli studiosi, coordinati dalla professoressa Jessica Cooperstone, docente presso il Dipartimento di Scienze dell'Alimentazione, Agricoltura e Ambiente dell'ateneo americano, sono giunti a questa conclusione dopo aver effettuato una serie di esperimenti su circa duecento topi maschi.

I ricercatori hanno utilizzato animali geneticamente modificati inquadrati con codice SKH-1, ovvero topi privi di pelo e immunocompetenti, e dopo averli alimentati per 35 settimane con un composto di pomodoro in polvere o mandarino, tra l'undicesima e la ventesima settimana li hanno esposti a radiazioni ultraviolette. I raggi UV, analoghi a quelli emessi dal Sole, sono stati sfruttati per incentivare lo sviluppo di tumori della pelle. I topi di controllo hanno ricevuto la stessa alimentazione degli altri, ma non sono stati sottoposti ai “bagni” di raggi ultravioletti.

Dall'analisi statistica è emerso che i topi nutriti con pomodoro hanno mostrato un rischio ridotto del 50 percento nello sviluppo delle neoplasie, un dato che i ricercatori spiegano nella presenza dei carotenoidi, composti pigmentati che conferiscono il caratteristico colore rosso ai frutti e che offrirebbero la protezione dai raggi ultravioletti. “Il licopene, il principale carotenoide presente nei pomodori, la cui azione è supportata da altri due antiossidanti, ovvero luteina e zeaxantina, si è rivelato il più efficace tra gli antiossidanti di questi pigmenti”, ha sottolineato l'autrice principale dello studio.

Ciò nonostante il licopene da solo non può spiegare il fattore protettivo nella sua interezza, come dimostrato dai risultati di altre indagini: “Comparando il licopene somministrato attraverso il cibo intero (pomodoro) o un integratore sintetizzato, il primo si dimostra più efficace nella prevenzione degli arrossamenti dovuti all’esposizione ai raggi ultravioletti, suggerendo che altri composti nei pomodori possono essere in gioco”.

Tra maschi e femmine di topo non risultano differenze significative nelle percentuali di tumori sviluppati a causa dei raggi UV, tuttavia sembra che negli esemplari maschi essi diventino più numerosi, grandi e aggressivi, come mostrato da diversi studi. Per questa ragione, sottolineano i ricercatori, “ciò che funziona per gli uomini non è detto che funzioni bene nelle donne e viceversa”. Un discorso analogo lo si può fare anche per i risultati ottenuti sulle cavie da laboratorio, che non necessariamente debbono funzionare anche sull'essere umano. Copperstone e colleghi continueranno ad approfondire la propria indagine sugli effetti benefici dei pomodori, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica associata a Nature Scientific Reports.

[Foto di LoggaWiggler]

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