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C’è una nana bruna vicino al Sole ed è ghiacciata

I telescopi spaziali Spitzer e WISE hanno osservato una Stella dalle caratteristiche sorprendenti fino ad oggi sconosciuta.
A cura di Nadia Vitali
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Image Credit: Penn State University/NASA/JPL-Caltech
Image Credit: Penn State University/NASA/JPL-Caltech

Due telescopi della NASA, il Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) e lo Spitzer, hanno individuato quella che sembra essere al momento la nana bruna più fredda mai conosciuta, un fioco oggetto celeste la cui superficie sarebbe ghiacciata più o meno come quella del nostro Polo Nord.

Una nuova "vicina"

La Stella si troverebbe neanche troppo lontana da noi: collocata ad "appena" 7.2 anni luce dal Sole, costituisce il quarto sistema stellare più vicino alla nostra Stella (il titolo di primo in assoluto ce l'ha quello che ruota attorno ad Alpha Centauri, a soli quattro anni luce di distanza). Le indagini combinate di WISE e Spitzer, posti in due punti differenti rispetto al nostro Sole, hanno consentito di vedere laddove non tutti gli altri telescopi avrebbero potuto: WISE, infatti, analizza porzioni di cielo scandagliandole per due volte e talvolta anche tre. Gli oggetti più freddi, che risulterebbero invisibili anche ai più raffinati strumenti che lavorano con luce visibile, non sfuggono invece all'occhio infrarosso con i loro bagliori termici, anche se estremamente deboli. La prima osservazione risale al marzo del 2013: a questa sono seguiti gli approfondimenti tramite immagini ottenute sia da Spitzer, il quale grazie all'infrarosso ha determinato la temperatura della Stella, sia dal telescopio Gemini Nord, posto sul Cerro Pachon, in Cile. Infine i dati provenienti da WISE e Spitzer hanno consentito di misurare la distanza della Stella grazie all'effetto della parallasse, ossia il principio che (per intenderci) fa in modo che un dito della nostra mano posto dinanzi al volto sembri saltare da un lato all'altro se alterniamo la visione dell'occhio destro con quella dell'occhio sinistro.

Le prime immagini riprese da WISE risalivano al 2010. (Image Credit: NASA/JPL-Caltech/Penn State)
Le prime immagini riprese da WISE risalivano al 2010. (Image Credit: NASA/JPL-Caltech/Penn State)

Nane brune nei dintorni del Sole

Kevin Luhman, astronomo presso il centro per gli esopianeti ed i mondi abitabili della Pennsylvania State University è l'autore della scoperta: profondamente emozionato, vista la vicinanza di questo nuovo oggetto al nostro Sistema Solare, ha spiegato come le temperature estremamente basse della nana bruna osservata potrebbero fornirci informazioni interessanti relative alle atmosfere di Pianeti ugualmente freddi. Ed, effettivamente, il nuovo oggetto celeste sarebbe caratterizzato da un clima estremo che si aggirerebbe tra i -13 e i -48 gradi centigradi: si direbbe davvero impressionante per essere una Stella, se non sapessimo di star parlando di una nana bruna.

Le nane brune possono essere considerate, infatti, come una sorta di stelle mancate: troppo grandi per essere dei Pianeti, ma con massa troppo piccola affinché possa verificarsi la fusione dell'idrogeno che caratterizza le stelle. La nuova arrivata in questa famiglia, il cui nome è WISE J085510.83-071442.5, si trova nella costellazione dell'Idra; la sua massa è stimata tra le tre e le dieci volte quella di Giove, tant'è che secondo gli scienziati potrebbe trattarsi anche di un gigante gassoso espulso dal suo sistema stellare. Eppure gli astronomi ritengono che sia assai più probabilmente un nana bruna, dal momento che tali oggetti risultano essere piuttosto abbondanti: se così fosse, sarebbe una delle nane brune con massa più bassa mai scoperta.

Gli immediati dintorni del Sole, con WISE J085510.83-071442.5 (Image Credit: Penn State University)
Gli immediati dintorni del Sole, con WISE J085510.83-071442.5 (Image Credit: Penn State University)

Le stesse osservazioni di Marzo 2013, effettuate grazie a WISE, avevano consentito a Luhman di incappare in un altro paio di nane brune, poste a 6.5 anni luce da noi, che costituiscono il terzo sistema stellare per distanza da quello solare: la sua caccia a corpi in rapido movimento, non andata a buon esito, avrebbe dimostrato come probabilmente non ci sarebbe alcuna traccia del grande e sconosciuto Pianeta ipotizzato al quale si faceva riferimento con nomi come "Pianeta X" oppure "Nemesis".

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