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Benny, il beluga solitario che si è perso nel Tamigi rischia di morire: le immagini

Il beluga, un mammifero marino, è stato avvistato da un incredulo ecologo mentre dava la caccia ai pesci nei pressi di alcune chiatte ormeggiate lungo il fiume. Si tratta di animali artici sociali che molto raramente si avventurano a latitudini così basse. Secondo gli scienziati Benny si è perso ed è rimasto solo, forse a causa dei cambiamenti climatici.
A cura di Andrea Centini
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Un esemplare di beluga (Delphinapterus leucas) è stato avvistato nelle acque del Tamigi, il fiume che attraversa Londra. Si tratta di un evento straordinario e allo stesso tempo drammatico, poiché questi socievoli cetacei odontoceti vivono nelle gelide latitudini artiche; solo molto raramente sono stati osservati nelle acque del Regno Unito (l'ultima volta nel 2015).

Credit: youtube/Dave Andrews
Credit: youtube/Dave Andrews

A preoccupare gli esperti vi è il fatto che “Benny”, questo il nome dato al beluga, si trova completamente solo mentre la sua specie è estremamente sociale, dunque è verosimile che stia soffrendo molto il suo isolamento. Deve essersi perduto, probabilmente a causa di una violenta tempesta o di un altro evento nefasto, ma nel mirino degli scienziati ci sono soprattutto i cambiamenti climatici. Lo scioglimento dei ghiacci artici catalizzato dal riscaldamento globale, infatti, sta modificando le zone dove i beluga (e le altre specie autoctone) possono trovare il cibo, così molti si allontanano dal proprio ambiente, finendo per perdersi e restare isolati.

Un altro pericolo per Benny è rappresentato dal fatto che il Tamigi pullula di sacchi di spazzatura, che il cetaceo potrebbe scambiare per prede, rischiando così di rimanere soffocato o morire tra atroci sofferenze a causa di un blocco del tratto digerente, come avvenuto a questo capodoglio, a questo zifide o a questo globicefalo. Il rumore delle imbarcazioni potrebbero inoltre impedirgli di utilizzare al meglio il suo sonar naturale, rendendogli difficile la cattura dei pesci e soprattutto l'orientamento verso l'estuario del fiume, per riguadagnare il mare aperto. Fortunatamente è stato già visto nutrirsi e non presenta segni comportamentali preoccupante, benché gli esperti di ORCA e di altre organizzazioni specializzate nella tutela dei mammiferi marini lo stiano monitorando attentamente per intervenire in caso di necessità.

Il primo ad avvistarlo è stato l'ecologo Dave Andrews, che lo ha individuato nella zona meridionale del Tamigi, al largo di Coalhouse Ford, dove stava dando la caccia ai pesci nei pressi di alcune chiatte. Lo studioso, incredulo, ha pubblicato un video su Twitter che ha fatto rapidamente il giro del mondo. Le autorità hanno chiesto espressamente a tutti i cittadini di tenersi lontani e di non provare improbabili missioni di salvataggio, poiché il rischio di spaventare e uccidere Benny è altissimo. Del resto non è la prima volta che un cetaceo finisce nelle acque nel Tamigi, come lo sfortunato iperodonte boreale che nel 2006 morì per disidratazione, non potendo cacciare le sue prede naturali (i calamari) e quindi di ottenere i liquidi di cui aveva bisogno.

Nell suo ultimo “cinguettio”, pubblicato poco dopo le 10 di giovedì 27 settembre, Dave Andrews ha scritto che non c'è traccia di Benny, dunque durante la notte il beluga potrebbe essersi allontanato molto dalla posizione in cui è stato avvistato. La speranza è che abbia riguadagnato il mare e che non si sia diretto verso nord; si attendono ulteriori segnalazioni sulla sua posizione. Un beluga, lungo 4-5 metri, si riconosce facilmente grazie al suo inconfondibile candido colore, oltre che dalla curiosa testa globosa che lo differenzia dagli altri mammiferi marini. Questi cetacei emettono richiami così melodici che sono conosciuti anche come “canarini di mare”.

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