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Batterie, pianeti alieni e lotta al cancro: per cosa dobbiamo ringraziare i vincitori del Nobel

I premi Nobel scientifici del 2019 sono stati assegnati a nove ricercatori in tutto. Quello per la Fisiologia o Medicina è andato agli scopritori dei meccanismi messi in atto dalle cellule innanzi alle variazioni dei livelli di ossigeno; il premio per la Fisica è stato assegnato allo scienziato che ha teorizzato la radiazione cosmica di fondo e ai due astronomi che hanno scoperto il primo esopianeta. Il premio per la Chimica, infine, è andato agli inventori della batteria agli ioni di litio. Ecco i dettagli su autori e ricerche.
A cura di Andrea Centini
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Con l'annuncio del Nobel per la Chimica 2019, assegnato agli inventori della batteria agli ioni di litio, anche per quest'anno si è conclusa la tornata delle premiazioni dedicate alle materie squisitamente scientifiche. Sono stati in tutto nove gli scienziati – tutti uomini – insigniti della prestigiosa onorificenza, decisa dalle commissioni presiedute dalla Fondazione Nobel, l'organo istituito secondo le volontà testamentarie dell'imprenditore e chimico svedese Alfred Bernhard Nobel. In base ad esse, con i proventi derivati dagli investimenti sul patrimonio dell'inventore della dinamite, ogni anno va assegnato un premio in denaro alle persone che si sono distinte in vari campi della ricerca scientifica, nella letteratura e nella ricerca della pace nel mondo (che quest'anno vede l'attivista svedese Greta Thunberg come principale favorita).

Il premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2019 è stato assegnato dalla “The Nobel Assembly” del Karolinska Institutet a William G. Kaelin Jr, Sir Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza per le loro scoperte su come le cellule si adattano alla disponibilità di ossigeno. L'Accademia Reale Svedese delle Scienze ha invece assegnato il Nobel per Fisica 2019 a James Peeble, Michael Mayor e Didier Queloz per le loro scoperte in ambito astrofisico e astronomico; il primo teorizzò la radiazione cosmica di fondo, gli altri due scoprirono il primo pianeta al di fuori del Sistema solare, in orbita attorno a una stella simile alla nostra. Infine, un'altra commissione dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato il Nobel per la Chimica a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino, per aver inventato le rivoluzionarie batterie agli ioni di litio. Scopriamo nel dettaglio chi sono i vincitori dei Nobel 2019 e il motivo per cui sono stati premiati.

Nobel per la Fisiologia o Medicina 2019

Come indicato, il Nobel per la Fisiologia o Medicina 2019 è stato assegnato ai tre scienziati William G. Kaelin Jr, Sir Peter J. Ratcliffe e Gregg L. Semenza per aver scoperto il modo in cui le cellule reagiscono alla disponibilità di ossigeno. Aver identificato il meccanismo genetico e molecolare alla base di questa risposta ha aperto nuovi percorsi nel contrasto a malattie come l'anemia e il cancro. Il medico britannico Peter John Ratcliffe (nato nel 1954) e il collega Gregg Leonard Semenza (nato nel 1956) hanno lavorato a lungo sul gene alla base all'eritropoietina ormonale (EPO), che in presenza di carenza di ossigeno (ipossia) risponde con un aumento fisiologico della produzione di globuli rossi. Nel frattempo William "Bill" G. Kaelin Jr., nato a New York nel 1957, stava studiando una malattia – chiamata sindrome di Von Hippel-Lindau – che, oltre a essere associata a diversi tumori, si basa su un gene in grado di regolare la carenza di ossigeno. Unendo le loro scoperte gli scienziati sono riusciti a comprendere nel dettaglio i meccanismi che legano livelli di ossigeno e processi fisiologici fondamentali. Si tratta di una scoperta che, come indicato, ha aperto le porte al contrasto di numerose malattie legate all'ossigenazione, come appunto quelle oncologiche.

Nobel per la Fisica 2019

Il Nobel per la Fisica 2019 è stato assegnato a James Peeble, Michael Mayor e Didier Queloz, per due scoperte diverse che hanno migliorato la nostra comprensione sull'evoluzione e la composizione dell'Universo. L'astronomo canadese James Peebles, nato nel 1935, teorizzò l'esistenza della radiazione cosmica di fondo, una “traccia” dell'espansione universale seguita al Big Bang. Grazie alla sua scoperta – avvenuta effettivamente nel 1964 – è stato possibile definire che l'Universo è composto per il 5 percento da materia conosciuta (come galassie, stelle e pianeti) e per il restante 95 percento da energia oscura e materia oscura. In pratica, il lavoro di Peebles ci ha dimostrato quanto poco sappiamo dell'Universo nel quale siamo “immersi”.

I due astronomi svizzeri Michel Mayor (classe 1942) e Didier Queloz (classe 1966) nell'ottobre del 1995 annunciarono al mondo intero la scoperta di 51 Pegasi b, il primo pianeta extrasolare (o esopianeta) mai individuato nella Via Lattea, la nostra galassia. Si tratta di un cosiddetto “gioviano caldo” con una massa pari a metà di quella di Giove, sito a 50 anni luce dalla Terra. La scoperta del primo pianeta alieno (intercettato dall'Osservatorio dell'Alta Provenza) ha aperto le porte a un nuovo modo di concepire l'Universo. Da allora ne sono stati scoperti circa 4mila, e moltissimi altri verranno individuati in futuro, grazie a strumenti come il TESS della NASA.

Nobel per la Chimica 2019

John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino sono i tre scienziati premiati con il Nobel per la Chimica 2019. L'Accademia Reale Svedese delle Scienze li ha premiati poiché inventori della batteria agli ioni di litio, uno strumento “leggero, potente e ricaricabile” che ha rivoluzionato la portabilità dei dispositivi elettronici, dando vita a un mondo senza fili. Poiché queste batterie hanno anche la capacità di immagazzinare energia “verde” e sono il cuore pulsante dei veicoli elettrici, rappresentano anche un baluardo contro i danni scaturiti dai combustibili fossili.

L'inventore della prima batteria agli ioni di litio fu lo scienziato angloamericano M. Stanley Whittingham, che negli anni '70 progettò un prototipo a base di disolfuro di titanio e litio-alluminio. La sua idea fu ulteriormente perfezionata da John B. Goodenough, fisico americano nato nel 1922: negli anni '80 dimostrò che sostituendo un solfuro di metallo con un ossido di metallo era possibile raddoppiare la potenza della batteria (a 4 volt). L'ultimo step che ha reso le batterie agli ioni di litio un successo commerciale a livello planetario è stato compiuto dal chimico giapponese Akira Yoshino (classe 1948): sostituì il litio attivo con un carbone chiamato coke petrolifero, che rese la batteria ancor più stabile permettendole molteplici ricariche prima del deterioramento.

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