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Batterie del futuro a base di batteri che producono elettricità: la scoperta del MIT

Un team di ricerca del Massachusetts Institute of Technology, meglio conosciuto con l’acronimo di MIT, ha scoperto un metodo per identificare e classificare in modo rapido, economico ed efficiente i batteri che producono elettricità. La tecnica potrebbe presto portare a batterie e sistemi di depurazione innovativi basati sui microorganismi.
A cura di Andrea Centini
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Credit: MIT
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Realizzata in laboratorio una tecnica rivoluzionaria in grado di identificare in modo più rapido, economico ed efficiente i ceppi di batteri che producono elettricità. Questa scoperta potrebbe avere un impatto significativo nella creazione di innovativi biocarburanti, sistemi di depurazione delle acque e soprattutto di batterie di ultimissima generazione, basate proprio sul “lavoro” di questi instancabili microorganismi.

Centrali elettriche microscopiche. Gli scienziati sanno da tempo che diversi gruppi di batteri che vivono in ambienti poveri o privi di ossigeno – come il fondo dei laghi, le miniere e il nostro intestino – per produrre energia hanno sviluppato una forma unica di respirazione che prevede l'espulsione di un elettrone. In parole semplici, il loro semplice metabolismo li porta a produrre elettricità. Il meccanismo si chiama “trasferimento extracellulare di elettroni”, conosciuto con l'acronimo di EET.

Una fonte da non sottovalutare. Sin da quando sono stati scoperti, gli scienziati hanno provato a classificare e identificare tutti i batteri con questa capacità. Essa infatti potrebbe essere sfruttata per molteplici applicazioni tecnologiche, come appunto batterie ecologiche, sistemi di depurazione e altro ancora. Purtroppo però il processo per “organizzare” e verificare i batteri produttori di elettricità è tutto fuorché rapido ed efficiente.

Lo studio. Gli scienziati del MIT sono riusciti a superare questo ostacolo logistico sfruttando la microfluidica, la stessa tecnica che ha permesso agli scienziati italiani dell'Università di Padova e di altri atenei veneti di ottenere cellule pluripotenti indotte allo stadio naive. Nella nuova ricerca gli scienziati americani hanno innanzitutto posizionato vari ceppi di batteri in un canale microscopico a forma di clessidra; attraverso l'applicazione di una tensione e sfruttando un processo chiamato dielettroforesi hanno potuto misurarne la polarizzabilità dei microorganismi, che è in pratica la facilità con cui le singole specie di batteri producono elettricità. Grazie a questa tecnica gli scienziati del MIT hanno potuto classificare rapidamente i batteri in base alle dimensioni della cellula e della specie. In questo modo è possibile ottenere agevolmente tutti i campioni necessari per gli esperimenti e verificare quali sono i batteri più adatti per sviluppare le applicazioni tecnologiche del futuro, senza passare per lunghe e costose procedure. I dettagli sono stati pubblicati sul sito ufficiale del MIT.

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