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“Basta tagli della coda e castrazioni dolorose”: la crociata pro animali dei ministri UE

Quattro ministri hanno firmato una lettera aperta per chiedere all’Europa migliori condizioni di vita e di morte per tutti quegli animali rinchiusi negli allevamenti che, a causa di come vengono cresciuti, sono sempre più resistenti ai farmaci e destinati quindi ad ammalarsi.
A cura di Zeina Ayache
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Sven-Erik Bucht, Martijn Van Dam, Christian Schmidt, Esben Lunde Larsen: questi sono i nomi dei quattro ministri che si stanno battendo per trasformare l’Europa in un luogo in cui gli animali possano godere di maggiori diritti e benessere. In una lettera aperta, i quattro ministri di Svezia, Olanda, Germania e Danimarca chiedono infatti all’Europa di fare un passo in avanti verso condizioni di vita migliori per tutti quegli animali che, ogni giorno, vengono allevati per finire nei nostri piatti. Non si tratta di animalismo, ma di una presa di coscienza che può essere riassunta con la frase: “Gli animali sani non hanno bisogno di antibiotici”.

Negli ultimi anni infatti il rischio di antibiotico resistenza è sempre maggiore, perché? Gli animali che sono negli allevamenti intensivi, a causa delle condizioni in cui vivono, hanno bisogno di farmaci per contrastare le infezioni e le patologie che potrebbero sviluppare. Questo significa che, con il tempo, il batterio all’interno del corpo dell’animale si abitua fino a riuscire a rendere innocui i tentativi del farmaco di sconfiggerlo: insomma, mucche, maiali e polli sono destinati ad ammalarsi comunque.

Cos'è la resistenza ai farmaci

I quattro ministri si schierano contro le pratiche dolorose che infliggiamo ai maiali negli allevamenti: stiamo parlando del taglio della coda e della castrazione dei cuccioli SENZA l’utilizzo di anestesia. Ma non è finita qui. I ministri non chiedono solo condizioni di vita migliori al fine di garantire un buono stato di salute agli animali, ma anche una fine più dignitosa: insomma, il loro destino (il mattatoio) non deve impedire che trasporto e macellazione debbano essere eseguiti con un rispetto maggiore del loro benessere.

La lettera aperta pubblicata da questi quattro politici segna un vero punto di svolta nel settore degli allevamenti e della produzione di carne e derivati animali in Europa: comprendere che questi esseri viventi meritano condizioni di vita e di macellazione migliori non significa essere fanatici, ma dimostrare che possiamo convivere più adeguatamente con gli animali da allevamento. Non dimentichiamoci che, oltre al problema della resistenza ai farmaci che ci colpisce anche a causa del consumo di prodotti derivati dagli animali contenenti antibiotici, esiste quello dell’inquinamento prodotto dagli stessi allevamenti.

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