382 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ayahuasca, la droga del ‘benessere’ contro l’alcolismo e la depressione

La bevanda psichedelica ayahuasca, una droga illegale nel nostro e in molti altri Paesi, potrebbe essere sfruttata per contrastare la dipendenza da alcol e la depressione. I potenziali effetti benefici sono emersi grazie a uno studio statistico su oltre 96mila persone.
A cura di Andrea Centini
382 CONDIVISIONI
Immagine

L'ayahuasca, una droga psichedelica sotto forma di bevanda, migliora il senso generale di benessere e potrebbe essere utilizzata per trattare l'alcolismo e la depressione. Lo ha determinato un team di ricerca britannico dell'Università di Exeter e del prestigioso University College London, che ha analizzato i dati di 96mila persone di tutto il mondo estrapolati dal Global Drug Survey, un sondaggio online. Dall'elaborazione statistica dei dati è emerso che i consumatori della sostanza, che contiene dimetiltriptamina (DMT) ed è dunque illegale in molti Paesi (Italia compresa), soffrono di minore dipendenza da alcol rispetto ai fruitori di funghi allucinogeni o LSD, inoltre manifestano un maggior livello di benessere rispetto agli altri soggetti coinvolti nell'indagine.

È emerso anche che l'uso a lungo termine di ayahuasca non impatterebbe sulle capacità cognitive, non provocherebbe dipendenza e non peggiorerebbe i problemi di salute mentale, come indicato dagli scienziati. “Questi risultati forniscono un certo sostegno alla nozione che l'ayahuasca possa essere uno strumento importante e potente nel trattamento della depressione e nell'abuso dell'alcool”, ha sottolineato il dottor Will Lawn, docente presso l'ateneo di Londra e principale autore dello studio. “Recenti ricerche – ha proseguito lo studioso – hanno dimostrato il potenziale dell'ayahuasca come medicina psichiatrica, e il nostro attuale studio fornisce ulteriori prove che possa essere un trattamento sicuro e promettente”. Non a caso la bevanda stupefacente originaria dell'Amazzonia viene già sfruttata in Brasile – dove è legale – come supporto per contrastare schizofrenia, depressione, autismo e problemi di dipendenza da alcol e droghe.

Lawn e colleghi tengono comunque a precisare che quello appena effettuato è un semplice studio di associazione statistica e osservazione, senza rapporti di causa-effetto, ed è dunque doveroso indagare a fondo sugli effettivi benefici della sostanza. Del resto, sottolineano gli studiosi, molte delle persone coinvolte ne consumano in quantità tali da poter mettere a repentaglio la propria salute: l'ayahuasca è nota infatti per provocare diarrea, vomito, allucinazioni e potenziali effetti psicotici con tendenze omicide o suicide. Delle 96mila persone coinvolte nell'indagine, inoltre, soltanto in 527 consumavano questa droga, contro i 18mila fruitori di funghi allucinogeni e LSD e i quasi 80mila consumatori di droghe non psichedeliche. Nei consumatori dei Paesi dove l'uso della ayahuasca non è tradizionale è emersa anche una maggior incidenza di malattie mentali, dunque “è fondamentale che i suoi effetti a breve e lungo termine siano indagati e la sicurezza sia stabilita”, ha sottolineato la coautrice dello studio Cecilia Morgan.

Nonostante i limiti intrinseci dello studio, Lawn e colleghi ritengono importanti i risultati raggiunti, poiché si è trattato del più ampio studio sugli utilizzatori di ayahuasca mai fatto. I dettagli della ricerca, basata su  sono stati pubblicati sulla rivista Scinetific Reports del circuito Nature.

382 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views