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Auto “congelata”: cosa fare e non fare per rimuovere il ghiaccio

Durante la stagione fredda chi è costretto a lasciare l’auto all’aperto molto spesso è obbligato a “combattere” col ghiaccio che si deposita sul parabrezza, un problema spesso foriero di ritardi e grande frustrazione. Ecco alcuni consigli per prevenire l’inconveniente o risolverlo senza rischiare di danneggiare la vettura.
A cura di Andrea Centini
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Auto ghiacciata. Credit: ZenJoe
Auto ghiacciata. Credit: ZenJoe

L'inverno è alle porte – come ci ricorda la Luna Piena Fredda del 12 dicembre – e con esso le temute gelate notturne, nemiche numero uno della nostra auto. Chi vive in posti dove la colonnina di mercurio precipita vertiginosamente ed è costretto a lasciare la propria vettura per strada, conosce sicuramente il valzer necessario per liberarla dagli strati di ghiaccio sul parabrezza che si palesano puntuali al mattino, un vero e proprio “incubo” per chi ha fretta e deve raggiungere il posto di lavoro. Senza dimenticare che dopo una gelata c'è chi proprio non riesce ad accedere all'auto a causa della portiera e/o della serratura ghiacciata. Ecco cosa fare e cosa non fare per evitare perdite di tempo e il danneggiamento della propria quattro ruote.

Prevenire è meglio che curare

Il vecchio adagio della prevenzione è (molto) efficace anche quando si tratta dell'auto esposta al rischio gelate. Il primo amico dell'automobilista è il telo copriauto. Ne esistono moltissimi modelli per tutte le tasche, ma quelli utili a prevenire gli effetti delle gelate hanno la caratteristica di essere impermeabili, felpati e foderati. Ovviamente hanno un costo maggiore rispetto ai teli semplici, ma rappresentano sicuramente un ottimo investimento. Vengono definiti termici poiché riescono a mantenere una notevole differenza tra la temperatura esterna e quella interna, proteggendo l'auto da umidità, condensa e agenti atmosferici (evitando anche il rischio di graffi e danni da grandinate non estreme). Esistono anche dei teli specifici per il parabrezza chiamati “teli antighiaccio”, progettati esplicitamente per impedire che si formi la temuta lastra di ghiaccio su di esso. Sono normalmente più spessi dei normali teli copriauto e sono composti da più strati di materiali, come cotone e alluminio. Si ancorano ai finestrini, ai cerchioni o alla carrozzeria attraverso magneti (che non fanno danni) e cinture antivento. Un limite è rappresentato dal fatto che non coprono gli altri vetri della vettura, specchietti compresi, dunque sarà necessario procedere al necessario sbrinamento prima di avviarsi.

No ai rimedi della nonna

Quando è prevista una gelata c'è chi consiglia di cospargere il parabrezza di sale o di liquido antigelo per impedire che si formi lo strato di ghiaccio. Se dal punto di vista squisitamente chimico ciò ha un senso, si tratta di procedure non esenti da rischi. I granelli di sale che non si sciolgono possono incastrarsi sotto la gomma dei tergicristalli e rovinarla; azionando i tergicristalli con questi residui si corre anche il rischio di graffiare il parabrezza. Inoltre il sale è altamente corrosivo, e se finisce sul metallo non verniciato può danneggiarlo. Per quanto concerne il liquido antigelo, quello che normalmente si mette nella vaschetta dell'acqua lavavetri, oltre ad essere costoso è un prodotto molto inquinante, che defluendo dal vetro finirebbe irrimediabilmente nell'ambiente. E le dosi per “coprire” un parabrezza, magari quello di un SUV, sarebbero eccessive. Un po' di alcol diluito potrebbe essere un compromesso accettabile, ma anche questo "rimedio" non dà sempre i risultati sperati e non è completamente sicuro. Esistono anche prodotti specifici per facilitare la rimozione del ghiaccio formatosi sul parabrezza; c'è chi consiglia di cospargere il parabrezza di tali sostanze prima di una gelata per prevenire la formazione della lastra, ma il discorso non è molto dissimile da quello dell'antigelo.

E quando il "danno" è fatto?

Se non avete protetto la vostra auto e la ritrovate “congelata” non disperate. Ma la prima soluzione che viene in mente a tutti per rimuovere il ghiaccio dal parabrezza, cioè una bella pentola o bottiglia di acqua calda, è in realtà quella da scartare completamente. Versando acqua calda si indurrebbe infatti uno shock termico e meccanico a causa della differenza tra le temperature, e c'è il rischio concreto che il parabrezza si spacchi all'istante o che si formino pericolosissime crepe. In questo caso il parabrezza potrebbe anche reso meno efficace al suo scopo, cioè quello di proteggere gli occupanti del veicolo in caso di impatto o ribaltamento. Dunque no a lanci di acqua calda. Avere a disposizione un prodotto antighiaccio/decongelante pensato per questo scopo è sicuramente il modo più rapido e indolore, al quale si può accompagnare l'immancabile raschietto di plastica. È uno strumento reperibile in qualsiasi rivenditore di accessori per auto, costa poco e fa molto bene il suo lavoro. Usare strumenti come la chiave dell'auto o altri oggetti di fortuna è caldamente sconsigliato, perché c'è sempre il rischio di danneggiare il parabrezza. Anche il riscaldamento e la climatizzazione dell'auto possono aiutare nella rimozione del ghiaccio, ma quando la lastra è molto spessa è sicuramente utile intervenire meccanicamente, se non si vogliono attendere decine di minuti. Quando è la serratura ad essere bloccata dal ghiaccio si possono usare bombolette spray lubrificanti, si può provare a recuperare un po' di liquido antigelo dalla vaschetta lavavetri e persino utilizzare il vecchio metodo della grafite. Cospargendo la parte metallica della chiave in questa polvere (che si può ottenere da vecchie matite o acquistare a parte) e inserendola nella serratura se ne facilita lo sblocco. Questa procedura può essere anche “preventiva”.

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