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Asteroide più alto delle Dolomiti “sfiorerà” la Terra a fine aprile

L’enorme asteroide 52768 (OR2 1998) alla fine di aprile transiterà a poco più di 6 milioni di chilometri dalla superficie terrestre, una distanza sicura ma non trascurabile dal punto di vista squisitamente astronomico. Fa parte degli oggetti potenzialmente pericolosi della NASA e ha un diametro stimato di circa 4 chilometri, sufficiente per generare una catastrofe su scala globale in caso di impatto.
A cura di Andrea Centini
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Alle 10:56 di mercoledì 29 aprile un gigantesco asteroide compirà un passaggio "ravvicinato" alla Terra, fortunatamente senza alcun rischio di impatto. 52768 (OR2 1998), questo il nome del “sasso spaziale”, ha infatti un diametro stimato di circa 4 chilometri, un vero e proprio mostro più alto delle Dolomiti, che svettano per oltre 3.300 metri sul livello del mare (con la Marmolada). Nel caso in cui un oggetto del genere dovesse schiantarsi sulla Terra ci sarebbero “effetti su scala globale”, come specificato dalla NASA nell'articolo dedicato alla scoperta dell'asteroide. Del resto basti ricordare che Chicxulub, l'asteroide che 66 milioni di anni fa determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani, aveva un diametro di 14 chilometri e scatenò un'onda di tsunami alta 1,5 chilometri, che travolse tutto alla velocità di 143 chilometri orari.

Come indicato, con 52768 (OR2 1998) almeno per i prossimi cento anni non si correranno rischi, anche se si tratta di un oggetto classificato come potenzialmente pericoloso (Potentially Hazardous Object/Asteroid – PHO/PHA) dalla NASA. In questa definizione rientrano tutti gli asteroidi (ma anche le comete) con un diametro superiore ai 150 metri e che si avvicinano alla Terra a una distanza inferiore alle 0,05 unità astronomiche, ovvero 7,5 milioni di chilometri (una Unità Astronomica/UA è pari alla distanza che separa il nostro pianeta dal Sole, circa 150 milioni di chilometri). In parole semplici, si tratta di oggetti che si avvicinano talmente tanto all'orbita terrestre da avere una certa probabilità di colpire il nostro pianeta, più o meno alta a seconda dei calcoli. Nel caso di 52768 (OR2 1998) questa probabilità è stimata dalla NASA in una su 50mila. Le traiettorie degli asteroidi vengono infatti calcolate attraverso sofisticati modelli matematici, che tuttavia non danno l'assoluta sicurezza dei valori, ma degli intervalli di "incertezza" che possono essere influenzati da diversi fattori. L'attrazione gravitazionale è il più importante di tutti, poiché potrebbe indirizzare l'oggetto su un "binario pericoloso" e dunque verso la Terra. Nel passaggio del 29 aprile 52768 (OR2 1998) transiterà a circa 6 milioni e 290mila chilometri dalla superficie terrestre, all'impressionante velocità di 8,7 chilometri al secondo, circa 31.320 chilometri orari. Non fa parte dell'elenco “potential future Earth impact events” della NASA proprio perché i calcoli delle sue traiettorie dei prossimi cento anni lo considerano sicuro.

52768 (OR2 1998) fu scoperto il 24 luglio 1998 da un team di scienziati del programma NEAT (Near-Earth Asteroid Tracking) guidato dalla NASA e dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. I ricercatori si avvalsero dei telescopi dell'Osservatorio di Haleakala sull'isola di Maui, nelle Hawaii. Secondo le osservazioni si tratta di un asteroide di classe Apollo relativamente raro, detto di “tipo L”, a causa del caratteristico spettro rossastro. È fra i più luminosi conosciuti (ovviamente si tratta di luminosità riflessa della luce solare) e fra i più grandi, anche se non il più grande. Questo record appartiene a 3122 Florence (1981 ET3), che ha un diametro stimato di circa 9 chilometri, dunque più grande dell'Everest.

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