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Anche il consumo moderato di alcol aumenta il rischio di cancro: 100mila casi nel 2020

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha determinato che 740mila diagnosi di cancro (pari al 4,1 percento del totale) nel 2020 sono state causate dal consumo di alcol. L’aspetto più significativo della ricerca risiede nel fatto che il 15 percento di esse, 100mila, sono state rilevate in bevitori moderati, abituati a consumare non più di un paio di drink al giorno.
A cura di Andrea Centini
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Diversi studi hanno trovato un'associazione significativa tra consumo di alcol e rischio oncologico, in particolar modo per chi ne beve quantità ingenti. Ora una nuova, approfondita ricerca non solo conferma quanto emerso dalle indagini del passato, ma evidenzia che non esiste un consumo considerato totalmente “sicuro” di alcol. Dall'analisi, infatti, è emerso che anche i bevitori leggeri e moderati, che arrivano a un paio di drink al giorno, hanno maggiori probabilità di sviluppare diverse forme di cancro, come tumori alla mammella, al colon e al cavo orale. Basti pensare che, dei 740mila casi di cancro diagnosticati nel 2020 associati al consumo di alcol, ben il 15 percento (100mila casi) riguarda persone che bevono con moderazione.

A condurre l'indagine è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Institute for Mental Health Policy Research – Centre for Addiction and Mental Health di Toronto (Canada), del Centre for Research and Information on Substance Abuse di Uyo (Nigeria), del Surveillance and Health Equity Research dell'American Cancer Society (Stati Uniti) e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Harriet Rumgay, ricercatrice presso il Cancer Surveillance Branch della IARC, sono giunti alle loro conclusioni incrociando i dati sul consumo di alcol (basati sul Global Information System on Alcohol) e quelli sull'incidenza del cancro dello studio GLOBOCAN 2020.

Dall'analisi statistica, come indicato, circa 740mila casi di cancro registrati nel 2020 (pari al 4,1 percento del totale) sono attribuibili al consumo di alcol. Gli uomini sono i più colpiti in assoluto, rappresentando il 76,7 percento del totale (568.700 diagnosi). I tumori più comuni legati al consumo di alcol sono quelli dell'esofago (190mila), del fegato (155mila) e della mammella (circa 100mila). La maggiore incidenza è stata registrata nell'Europa centrale/orientale e nell'Asia orientale, mentre l'Asia occidentale e l'Africa settentrionale hanno evidenziato i tassi più bassi. L'aspetto sorprendente della ricerca risiede nel fatto che il 15 percento dei casi di cancro associati all'alcol è stato riscontrato in bevitori leggeri e moderati. “Tutto il bere comporta dei rischi”, ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor Jürgen Rehm, coautore dello studio e ricercatore presso l'Institute for Mental Health Policy Research. "Con i tumori correlati all'alcol, tutti i livelli di consumo sono associati a un certo rischio. Ad esempio, ogni bicchiere di vino di dimensioni standard al giorno è associato a un rischio maggiore del 6% di sviluppare il cancro al seno per le donne”, ha specificato lo scienziato.

“Il consumo di alcol provoca un notevole carico di casi di cancro a livello globale”, gli ha fatto eco la dottoressa Isabelle Soerjomataram della IARC. Ancor più perentorio il professor Álvaro Rodríguez-Lescure, il presidente della Società Spagnola di Oncologia Medica (SEOM). Lo scienziato, intervistato dal quotidiano El Pais, sottolinea che i risultati dello studio indicano che non esiste un consumo sicuro di alcol. “Non esiste una soglia di consumo da cui il rischio inizi o scompaia. Ovviamente esiste una relazione dose-effetto: maggiore è l'assunzione, maggiore è il rischio”, ha afferma lo scienziato, che non ha partecipato allo studio.

Gli scienziati sono particolarmente preoccupati dal fatto che durante la pandemia di COVID-19, per stress, noia e altri fattori, il consumo di alcol è aumentato in modo significativo. Se il maggior consumo di alcol dell'ultimo anno e mezzo si tradurrà in un'abitudine, c'è il rischio significativo di un impatto a lungo termine sulle diagnosi di cancro e di malattie del fegato. Ma come fa l'alcol a innescare il cancro? A spiegarlo è il coautore dello studio Kevin Shield, ricercatore dell'Institute for Mental Health Policy Research: “Il meccanismo principale di come l'alcol provoca il cancro è attraverso la compromissione della riparazione del DNA. Ulteriori percorsi includono il consumo cronico di alcol con conseguente cirrosi epatica e una disregolazione degli ormoni sessuali, che porta al cancro al seno. L'alcol aumenta anche il rischio di cancro alla testa e collo cancro per i fumatori, in quanto aumenta l'assorbimento degli agenti cancerogeni dal tabacco”.

Gli autori dello studio sottolineano che è fondamentale che il pubblico sia consapevole dei rischi che corre consumando bevande alcoliche, esortando altresì le istituzioni ad attuare politiche per ridurne il consumo complessivo. Tra le proposte vi è anche un aumento delle tasse e dei prezzi, che già in passato si sono dimostrati “deterrenti” alla diffusione dell'alcol. I dettagli della ricerca “Global burden of cancer in 2020 attributable to alcohol consumption: a population-based study” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The Lancet Oncology.

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