2.643 CONDIVISIONI
Covid 19

A causa della pandemia peggiorano sedentarietà, consumo di alcol e alimentazione degli studenti

Mettendo a confronto abitudini alimentari, sedentarietà e attività fisica di studenti universitari prima e dopo la pandemia, un team di ricerca canadese dell’Università del Saskatchewan ha dimostrato che sono tutte sensibilmente peggiorate, con potenziali effetti negativi sulla salute dei ragazzi. Preoccupa anche l’impennata nel consumo di alcolici.
A cura di Andrea Centini
2.643 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La pandemia di COVID-19 sta avendo un impatto sanitario, economico e sociale senza precedenti, che non a caso è stato equiparato da molti esperti a quello di una grande guerra globale. Ancora non sappiamo quando usciremo da questo disastro, ma è certo che le conseguenze ce le porteremo dietro a lungo, non solo a causa dell'infezione da coronavirus in sé, ma anche per le misure introdotte per spezzare la catena dei contagi, come il lockdown. L'isolamento, la paura di ammalarsi, i problemi economici e la distanza dai propri affetti e interessi hanno provocato una vera e propria ondata di “erosione della salute mentale”, come sottolineato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ma l'obbligo di restare chiusi dentro casa ha influenzato negativamente anche diversi comportamenti. Sedentarietà, consumo di alcol e alimentazione disequilibrata hanno avuto un netto peggioramento, soprattutto negli studenti, come dimostrato da un nuovo studio.

A condurre l'indagine un team di ricerca canadese guidato da scienziati del College di Farmacia e Nutrizione dell'Università del Saskatchewan (USask), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del College di Chinesiologia. Gli scienziati, coordinati dal professor Gordon Zello, docente di Nutrizione presso l'ateneo di Saskatoon, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a confronto le abitudini di 125 studenti universitari e laureati prima e durante pandemia. La coorte era già considerata a "rischio" per comportamenti insalubri a causa del fatto che nella maggior parte dei casi si trattava di ragazzi che vivevano in dormitori e simili, spesso soli e lontani dalle proprie famiglie, costretti a provvedere a sé stessi per l'alimentazione. Dall'analisi dei dati è emerso che la loro alimentazione è peggiorata in modo significativo, così come la sedentarietà e il consumo dell'alcol, che ha avuto un vero e proprio boom.

In base ai dati rilevati dal professor Zello e colleghi, durante la pandemia i ragazzi hanno iniziato a consumare il 20 percento in meno di carne (che non è necessariamente un male), ma anche il 44 percento in meno di latticini e il 45 percento in meno di verdure. È crollato anche il consumo di tè e caffè, mentre l'alcol ha avuto una pericolosa impennata, già evidenziata da diverse altre ricerche analoghe. Anche l'inattività si è accentuata: se prima della diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 solo il 16 percento rispettava le linee guida di 150 minuti di attività fisica (da moderata a intensa) per settimana, durante la pandemia la percentuale si è quasi dimezzata, arrivando al 9,6 percento. Anche tra quelli che rispettavano le raccomandazioni sull'attività fisica, il 90 percento ha comunque ridotto il proprio allenamento settimanale. La sedentarietà quotidiana è inoltre passata da 8 ore al giorno in media a ben 11 ore al giorno. Tutti questi comportamenti potrebbero avere effetti significativi sulla salute degli studenti, secondo gli esperti.

“Questa alimentazione inadeguata, combinata con le lunghe ore di comportamento sedentario e una ridotta attività fisica, potrebbe aumentare i rischi per la salute in questa popolazione durante il confinamento a causa della COVID-19, ma anche volta finita la pandemia”, ha dichiarato il professor Zello in un comunicato stampa. “Non c'è dubbio che misure come la chiusura di palestre e altre strutture ricreative da parte delle università e di altri istituti privati e pubblici all'interno della provincia hanno portato a riduzioni del livello di attività fisica”, hanno affermato gli studiosi riferendosi a ciò che sta accadendo nella provincia canadese. Ma i risultati della ricerca possono essere applicati in tutti quei contesti in cui gli studenti non possono frequentare le lezioni e sono confinati a casa a causa delle misure anti contagio. La speranza è che la pandemia finisca al più presto anche per poter tornare a una vita più sana e all'aria aperta. I dettagli della ricerca “The impact of the coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic on university students’ dietary intake, physical activity, and sedentary behaviour” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Applied Physiology, Nutrition and Metabolism.

2.643 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views