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AIDS e cura: perché modificarci il sistema immunitario per uccidere il virus dell’HIV

Modificando geneticamente le cellule staminali che producono i linfociti T e altre cellule del sangue, un team di ricerca americano è riuscito a uccidere le cellule infettate dall’HIV in piastre di Petri e scimmie. La terapia sarà testata entro un paio di anni sull’essere umano.
A cura di Andrea Centini
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L'AIDS può essere sconfitto modificando geneticamente il sistema immunitario del paziente, rendendolo capace di individuare, colpire e uccidere le cellule infettate dal virus dell'HIV. Lo ha dimostrato un team di ricerca americano coordinato da studiosi dell'Università della California, che ha eseguito alcuni esperimenti di successo sia su piastre di Petri che su modelli animali, nello specifico macachi rhesus (Macaca mulatta) affetti dalla patologia.

I ricercatori, guidati dal professor Scott Kitchen, hanno ingegnerizzato le cellule staminali che producono le cellule T (globuli bianchi conosciuti anche col nome di linfociti T) del sistema immunitario e altre cellule del sangue, tutte quante caratterizzate da uno specifico recettore chimerico per l'antigene (CAR) che identifica e si lega alle cellule dell'HIV. Quando le cellule CAR-T si legano a quelle del virus responsabile dell'AIDS, le uccidono. Ma non solo. Le modifiche genetiche messe a punto dal team del professor Kitchen sono in grado di proteggere le cellule ingegnerizzate dall'infezione, rendendole sentinelle perfette all'interno dell'organismo.

L'azione di identificazione ed eliminazione delle cellule malate è risultata efficace non solo nelle piastre di Petri, dunque su cellule in coltura, ma anche su due macachi rhesus trattati per un paio di anni. È la prima volta che si ottengono risultati così promettenti in animali così grandi e ‘vicini' all'uomo; ciò ha spinto i ricercatori a suggerire che i loro risultati potrebbero gettare le basi per sradicare definitivamente l'AIDS.

L'innovativa terapia, che dovrebbe raggiungere la fase clinica in un paio di anni, presenta però un limite importante; le cellule CAR-T, infatti, non riescono a colpire le cellule infette in cui il virus dell'HIV risulta dormiente. Ciò significa che l'agente patogeno non viene eliminato del tutto dal paziente. Per questo Kitchen e colleghi indicano che la terapia dovrà essere combinata con altri trattamenti in grado di debellarlo definitivamente.

Un altro ostacolo di cui tener conto è il costo delle cellule CAR-T, che in trattamenti per sconfiggere il cancro possono arrivare a 500mila dollari. Poiché i malati di AIDS riescono a sopravvivere grazie ai farmaci antiretrovirali venduti a prezzi contenuti, l'efficacia della nuova terapia dovrà dunque essere totale e cristallina. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata PloS Pathogens.

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