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Addio Marium, la cucciola di dugongo che si era persa nell’oceano è morta: uccisa dalla plastica

Dopo soli tre mesi dal suo salvataggio che commosse il web, la cucciola di dugongo Marium è morta. A ucciderla sono stati frammenti di plastica ingeriti nei pressi dell’isola di Ko Bilong, che le hanno provocato occlusione gastrointestinale, infiammazione diffusa e un’infezione fatale. Marium era diventata famosissima grazie alle foto e ai video dei suoi soccorritori, che la mostravano mentre si alimentava con latte ed erba.
A cura di Andrea Centini
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Marium, la cucciola di dugongo (Dugon dugon) salvata tre mesi fa in Thailandia e “adottata” dal web, è morta. A darne il tristissimo annuncio il team di biologi marini e veterinari che si occupava di lei da quando è stata trovata mentre vagava da sola, innanzi a una spiaggia dell'isola di Ko Poda. A ucciderla è stata un'infezione innescata dalla plastica non digerita trovata nel suo corpo durante l'esame necroscopico. La piccola aveva mangiato diversi frammenti nelle acque dell'isola di Ko Libong, dove era stata lasciata libera di vagare dai suoi salvatori (benché venisse costantemente monitorata). I veterinari hanno rilevato anche alcuni lividi, probabilmente causati da un altro esemplare di dugongo.

Scatti virali. Marium, il cui nome significa “signora delle acque” nella lingua locale, era diventata famosissima sul web grazie ad alcune fotografie e ai video fatti dai suoi soccorritori, che la mostravano mentre veniva alimentata con bottiglie di latte ed erba marina. Biologi e veterinari si alternavano fino a 15 volte al giorno per fornirle il ricco nutrimento di cui ha bisogno un cucciolo di dugongo per crescere sano e forte. Nonostante le amorevoli cure, Marium alcune settimane addietro ha iniziato a mostrare scarso appetito e una salute precaria, per questa ragione è stata trasferita in una sorta di vasca-nursery nella quale sono state condotte tutte le analisi del caso. Le sue condizioni di salute sono tuttavia peggiorate fino al decesso, avvenuto venerdì 16 agosto dopo uno choc.

L'autopsia. Durante l'esame autoptico i veterinari hanno rinvenuto diversi pezzi di plastica responsabili di un'occlusione gastrointestinale, ma anche di un'infiammazione diffusa e un'infezione che aveva colpito anche polmoni e flusso sanguigno. Gli scienziati non potevano far nulla per salvarle la vita. Chi se ne prendeva cura si augura che la morte di Marium, determinata dall'incuria dell'uomo che continua a inquinare il pianeta, possa servire per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto della plastica e degli altri rifiuti gettati nei mari e negli oceani. Anche il ministro dell'Ambiente thailandese Varawut Silpa-arcpha ha sottolineato l'importanza del messaggio che può essere diffuso in seguito alla triste scomparsa del piccolo dugongo.

Animali in pericolo. I dugonghi sono grossi mammiferi acquatici appartenenti alla famiglia dei sirenidi, come i lamantini ai quali somigliano. Possono raggiungere i 3 metri di lunghezza e un peso di 500 chilogrammi. I piccoli vengono svezzati dalla madre fino ai 18 mesi di età, per questo la piccola Marium – quando fu trovata aveva solo 5 mesi – avrebbe seguito un lungo percorso di alimentazione e cure specializzate. I dugonghi in passato sono stati vittime di una caccia spietata e oggi sono una minacciata di estinzione, classificata con codice VU (vulnerabile) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). L'inquinamento e la distruzione dell'habitat naturale rappresentano le principali minacce odierne.

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