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Addio a East Island, paradiso della biodiversità cancellato per sempre da un uragano

Il devastante uragano Walaka che ha scosso il Pacifico nei giorni scorsi ha cancellato dalla cartina geografica l’isola hawaiana East Island, un piccolo lembo di terra emersa di fondamentale importanza per specie minacciate di estinzione, come la foca monaca hawaiana e la tartaruga verde. Dito puntato sul riscaldamento globale causato dall’uomo.
A cura di Andrea Centini
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East Island, una piccola isola delle Hawaii, è stata completamente cancellata dal devastante uragano Walaka di categoria 5, uno dei più potenti mai registrati nel Pacifico. Adesso è completamente sommersa, come dimostrano le immagini satellitari pubblicate dall'agenzia U.S. Fish and Wildlife Service, che mettono a confronto un prima (scattato a maggio) e un dopo di questi giorni. L'isola, che aveva un'estensione di appena 4,5 ettari, faceva parte dell'atollo delle French Frigate Shoals nelle Hawaii nordoccidentali, ed era una componente importante del Monumento Nazionale Marino "Papahanaumokuakea". Ma più di tutto, rappresentava un paradiso della biodiversità e un punto di riferimento per due specie seriamente minacciate di estinzione: la foca monaca delle Hawaii (Neomonachus schauinslandi) e la tartaruga marina verde (Chelonia mydas).

Per i pinnipedi East Island era un luogo di sosta durante le sessioni di caccia e un importante sito di riproduzione, mentre i rettili vi nidificavano. Circa il 96 percento delle tartarughe hawaiane sfrutta le French Frigate Shoals per deporre le uova, e la metà di esse faceva riferimento proprio all'isola scomparsa. “Non c'è dubbio che è stata l'isoletta più importante per la nidificazione delle tartarughe marine”, ha dichiarato con rammarico il dottor Charles Littnan, un biologo specializzato in conservazione della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l'agenzia federale statunitense che si occupa di meteorologia e studi sull'oceano. Lo studioso ha aggiunto che un settimo delle foche monache hawaiane sarebbe nato proprio lì; la specie è così minacciata che il recente salvataggio e la successiva liberazione di tre esemplari femmina è stato accolto con grandissimo entusiasmo.

East Island a maggio 2018 Credit: U.S. Fish and Wildlife Service
East Island a maggio 2018 Credit: U.S. Fish and Wildlife Service
L'isola dopo il passaggio di Walaka Credit: U.S. Fish and Wildlife Service
L'isola dopo il passaggio di Walaka Credit: U.S. Fish and Wildlife Service

La scomparsa dell'isola avrà un effetto significativo anche su alcune specie di uccelli marini; i piccoli albatros, ad esempio, da qui imparavano a volare e tentavano i primi ammaraggi di allenamento, attirando numerosi squali tigre che potevano cibarsi di prede facili. Il moto ondoso scatenato dall'uragano, inoltre, ha fatto accumulare tonnellate di detriti sulla barriera corallina, uccidendo migliaia di coralli, altri invertebrati e pesci. Gli esperti ancora non hanno idea del danno ecologico prodotto dal Walaka, ma è sicuramente enorme, dato che l'isola è ormai completamente sommersa ed è improbabile che si riformi. La stessa sorte era toccata di recente a un altro isolotto delle French Frigate Shoals, Whale-Skate Island, scomparsa alla fine degli anni '90.

Sebbene i ricercatori abbiano dichiarato di non poter accostare un singolo uragano ai cambiamenti climatici, il riscaldamento degli oceani catalizzato dai fattori antropici è un volano per fenomeni meteorologici sempre più potenti e devastanti. Secondo Athline Clark, una dirigente del NOAA intervistata dall'Honolulu Civil Beat che ha diffuso i dettagli sulla sorte di East Island, “siamo solo agli inizi”, e le devastazioni prodotte dal riscaldamento globale e dal conseguente scioglimento dei ghiacci continueranno a far sparire questi paradisi con intensità sempre maggiore nei prossimi decenni. Secondo gli studiosi, East Island avrebbe potuto resistere ancora per qualche decennio, ma è stata spazzata via in una sola notte, e con essa la vita di migliaia di animali innocenti. Nel mese di luglio il ricercatore Chip Fletcher dell'Università delle Hawaii stava conducendo degli studi sull'isola e ha catturato alcune immagini spettacolari con un drone, le ultime di questo piccolo paradiso andato perduto per sempre.

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