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A 11 anni luce da noi c’è un pianeta su cui potremmo vivere: chi è Ross 128b

Grazie allo strumento HARPS dell’ESO è stato scoperto un esopianeta relativamente vicino che potrebbe ospitare vita o addirittura essere colonizzabile dall’uomo. Ross 128b ha infatti una temperatura compresa tra i -60°c e i 20°c e non è bombardato da radiazioni letali.
A cura di Andrea Centini
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Un esopianeta ‘temperato' con dimensioni simili a quelle della Terra è stato scoperto a 11 anni luce da noi, ed è un posto ideale dove cercare non solo la vita extraterrestre, ma anche una potenziale, futura dimora per l'umanità. Ross 128b, questo il suo nome, orbita infatti attorno a una nana rosa inattiva, una stella molto tranquilla che non lo investe con devastanti raffiche di radiazioni, come avviene invece con Proxima B, l'esopianeta potenzialmente abitabile (e abitato) più vicino a noi, che dista ‘appena' 4,2 anni luce.

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In base ai calcoli degli scienziati che l'hanno studiato, gli astronomi dell'Istituto di Planetologia e Astrofisica dell'Università di Grenoble (Francia), Ross 128b riceverebbe infatti un'irradiazione soltanto 1,38 volte superiore a quella terrestre. Se a questo dato si aggiunge una temperatura superficiale stimata tra i – 60° gradi centigradi e i (decisamente più gradevoli) 20° centigradi, non può che destare notevole interesse. Inoltre, pur trovandosi a una distanza relativamente vicina in termini astronomici, Ross 128b si avvicinerà sempre di più alla Terra, e nell'arco di 79mila anni la sua stella di riferimento diventerà la più vicina di tutte, portandolo al di sotto dei 4,2 anni luce di Proxima B. Certo, con la tecnologia attuale resta sempre un “sogno” irraggiungibile, ma tra migliaia di anni è molto probabile che l'umanità avrà in mano le soluzioni per ‘conquistarlo'.

Gli unici dubbi che circondano questo interessantissimo esopianeta riguardano la sua posizione, che potrebbe non essere esattamente nella “fascia abitabile” o di Goldilock, ovvero quella che permette la presenza di acqua allo stato liquido sulla superficie, e la qualità dell'atmosfera. Essa potrebbe essere infatti respirabile come la nostra, oppure un inferno corrosivo come quello che attanaglia l'imperscrutabile Venere. Fortunatamente a breve entreranno in funzione due strumenti in grado di darci le risposte che cerchiamo: il Telescopio Spaziale James Webb, erede spirituale di Hubble, e l’Extremely Large Telescope (ELT) dell'ESO.

Ross 128b è stato scoperto proprio grazie a scienziati dell'ESO, che l'hanno puntato con lo strumento HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) dell'Osservatorio di La Silla in Cile. Non ci resta dunque che attendere analisi più accurate per continuare a sognare questi mondi lontani, che in futuro, chissà, potrebbero entrare a far parte della neonata “nazione spaziale” Asgardia. I dettagli sull'affascinante esopianeta sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Astronomy & Astrophysics.

[Credit: ESO/M. Kornmesser]

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