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La storia di Boriska, il bambino marziano: tanta fantasia ma nessuna prova

La suggestiva storia del bambino marziano Boriska torna in Rete dopo dieci anni di silenzio stampa. Tuttavia viene riproposta senza novità: ogni riferimento straordinario trova spiegazioni più che dimostrate.
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A cura di Juanne Pili
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La storia di Boris Kipriyanovich meglio noto come Boriska è stata rilanciata recentemente sul sito di Anonymous ma risalte già a più di dieci anni fa, come si può intuire dal fatto che risulta essere nato nel 1996, ma si continua a descriverlo come un bambino. I primi a scriverne sono stati gli autori del giornale russo Pravda, ben diverso da com'era alle origini, ovvero la testata di riferimento del regime sovietico, oggi risulta essere un quotidiano dalle notizie mediamente verificate, come classificato su RationalWiki.

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Boriska, il bambino indaco

Nel marzo 2008 sulla Pravda (con servizi precedenti risalenti al 2002), troviamo diversi dettagli sulla vicenda di Boriska ripresi anche da Anonymous. Viene spesso descritto come "bambino indaco", definizione che indica un certo tipo di bambini prodigio di cui ci eravamo già occupati. Si tratta di una delle più diffuse leggende New age che allontana i bambini affetti da disordini mentali dalle cure adeguate. La madre riferische che aveva cominciato a dire "baba" a quattro mesi e altre parole semplici poco dopo. A un anno e mezzo sapeva già leggere i titoli dei giornali. All'età di due anni iniziò a disegnare e dipingere. All'asilo locale gli insegnanti notarono anche una "scarsa rapidità" correlata ad abilità linguistiche e memoria eccellenti. Cose che possiamo notare in tanti altri bambini "speciali" aventi anche dei problemi nello sviluppo, questo effettivamente possiamo riscontrarlo anche nei cosiddetti "bambini indaco".

Un bambino marziano e New age. Ad aggiungere dettagli new age altri aneddoti della madre: "a volte sedeva in una posizione di loto e cominciava a raccontarci fatti dettagliati su Marte, sui sistemi planetari e su altre civiltà, che ci hanno lasciato davvero perplessi". Una volta avrebbe affermato di essere stato un abitante di Marte. Il pianeta sarebbe tutt'oggi abitato, anche se ha perso l'atmosfera dopo una catastrofe "mammutica" (ipotizziamo che il bimbo facesse riferimento all'epoca dei mammuth). I marziani vivrebbero quindi in città sotterranee. Il ragazzo nella sua precedente vita marziana volava spesso sulla Terra per scopi di ricerca. Pilotava lui stesso delle astronavi. Tutto questo sarebbe avvenuto – come in un fumetto di Martin Misteré – durante la civiltà lemuriana.

La guerra tra Atlantide e Lemuria. Il ragazzo parlava anche della caduta di Lemuria. I suoi abitanti sarebbero morti perché avrebbero cessato di svilupparsi spiritualmente, rompendo l'unità del loro pianeta. Qui troviamo molti elementi della cultura popolare fantascientifica, con le leggende sulla guerra tra Atlantide e Lemuria, due civiltà super-tecnologiche scomparse lasciando spazio ad un periodo intermedio che noi conosciamo come preistoria. A queste leggende si legano anche più recenti tesi sugli antichi astronauti e sulla presenza di strutture artificiali nel suolo di Marte. Temi già affrontati nei nostri precedenti articoli e abbondantemente smentiti.

Fantascienza nella vicenda di Boriska

Niente di quanto riportato sul ragazzo dimostra che non fosse capace di assimilare nozioni fantascientifiche e rielaborarle fantasiosamente, anzi tutto fa pensare – stando alle testimonianze della madre e dei suoi insegnanti – che avesse una spiccata intelligenza verbale e di lettura. Oltre a questo se fosse esistita una civiltà avanzata, anche più della nostra, se ne dovrebbe trovare traccia nella stratigrafia della crosta terrestre e dei sedimenti, ben nota ad archeologi e geologi. Infine ogni riferimento ad antichi astronauti e strutture artificiali su Marte si sono rivelati essere casi di pareidolia e artefatti di scansione o fotografici interpretati molto male. Ulteriori indizi di come il bimbo potesse essere stato "imboccato" da suggestioni esterne ce li forniscono gli stessi autori di Anonimous:

Quando sua madre gli portò un libro intitolato "Da chi siamo originati" di Ernest Muldashev, si emozionò molto. Passò molto tempo guardando gli schizzi sui Lemuriani, immagini di pagode tibetane, poi disse ai suoi genitori della loro cultura per diverse ore senza sosta … Nel secondo libro di Muldashev "In ricerca della città degli dèi" ha guardato per lungo tempo le immagini riferendo di piramidi e santuari.

Civiltà precedenti e "mistero" delle piramidi. Tanto per inquadrare meglio la fonte, Ernest Muldashev fa parte di quella schiera di autori che sostengono in libri non supportati da dati scientifici, né studi pubblicati su riviste di settore, l'esistenza di civiltà precedenti a quella conosciuta, risalenti ad almeno 70mila anni fa, rifacendosi alle suggestive tesi riguardanti gli antichi astronauti e il "mistero" delle piramidi egizie, che ha trovato già una spiegazione razionale. Il merito va ad un architetto italiano che avevamo avuto modo di intervistare, Marco Virginio Fiorini.

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