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Zoo svedese ha deciso di uccidere tutti i suoi lupi, la giustificazione: “Sono vecchi”

Il Kolmården Wildlife Park ha deciso di praticare l’eutanasia entro l’autunno a tutti i lupi presenti nella struttura, dove sono ospitati sin da cuccioli. La decisione, aspramente contestata dalle associazioni ambientaliste nazionali e internazionali, sarebbe stata presa perché gli animali “sono vecchi”. Sullo sfondo un incidente mortale nel 2012, quando il branco uccise una dipendente dello zoo.
A cura di Andrea Centini
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I gestori del più grande giardino zoologico della Scandinavia, il Kolmården Wildlife Park affacciato sulla baia di Braviken, in Svezia, hanno deciso di uccidere tutti i lupi ospitati nella struttura. La decisione, “sofferta e difficile”, ha sottolineato il direttore dello zoo Filip Johansson, è stata presa dopo le attente valutazione dello staff veterinario, a causa dell'età avanzata degli animali e della manifestazione dei primi problemi di salute. La soppressione verrà eseguita entro l'autunno; i predatori verranno fatti addormentare e non si sveglieranno più.

L'annuncio è stato accolto con un coro di disapprovazione e sdegno dalle associazioni ambientaliste e da semplici cittadini, anche alla luce del fatto che i lupi sono animali minacciati di estinzione. Decidere di ucciderli tutti assieme senza una reale situazione di emergenza è considerato un atto disumano e ingiusto. Tra le altre motivazioni indicate da Johansson e colleghi vi è il fatto che l'impianto non può più ospitare i lupi con gli “elevati standard di benessere” dedicati a tutti gli altri animali, inoltre non è possibile introdurne di nuovi. Le ragioni risalgono a un tragico incidente avvenuto nel 2012, quando un membro dello staff, un donna, entrò da sola nel recinto dei carnivori per nutrirli. Fu brutalmente attaccata e uccisa dal branco di lupi, che ovviamente non ha colpe, agendo secondo i propri istinti naturali, fra l'altro repressi dalla vita in cattività.

A seguito della morte della donna il Kolmården Wildlife Park e i suoi dirigenti furono condannati a pagare salatissime sanzioni, ma soprattutto a cambiare la gestione dei carnivori. Da allora è stata introdotta una barriera e lo staff non può più entrare in contatto con gli animali; per questa ragione dal 2012 non sono stati più introdotti nuovi lupi nella struttura. Lo staff avrebbe avuto troppe difficoltà a seguire la crescita e l'adattamento dei nuovi cuccioli. I predatori ospitati sono nel loro recinto (di 5mila metri quadrati) sin da quando erano piccoli, anche per questo lo staff è estremamente dispiaciuto della decisione di sopprimerli tutti.

Johansson ha dichiarato che per il momento non c'è alcun interesse a riportare i lupi nello zoo, anche perché dovrebbero essere fatte modifiche sostanziali al recinto per garantirne i sopracitati standard di benessere. Al momento la decisione di abbattere i lupi ospitati è irrevocabile, ma la speranza è che il Kolmården Wildlife Park possa accettare una delle proposte di trasferimento o altre soluzioni non letali. All'inizio dell'anno un altro zoo svedese balzò agli onori della cronaca in seguito all'uccisione di nove cuccioli di leone perché “troppo costosi da mantenere”. Una crudeltà nella crudeltà, dato che la Svezia non ha nulla a che vedere con l'habitat naturale dei possenti felini.

[Credit: steffiheufelder]

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