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Vitamina D: cos’è, perché è importante, cosa c’entra il sole e quali malattie si rischiano

La vitamina D è importante per il nostro organismo però dobbiamo fare attenzione sia alla carenza, sia all’eccesso. Ecco cos’è, a cosa serve e perché è importante durante la gravidanza e non solo.
A cura di Zeina Ayache
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Un tempo era la vitamina C, adesso ad essere di moda è quella D. Come mai ci interessiamo tanto a questa vitamina? Vediamo insieme perché è importante per il nostro corpo, quando la assumiamo e cosa sia in realtà la vitamina D.

Cos'è la vitamina D

La vitamina D rappresenta in realtà un gruppo di pro-ormoni liposolubili (sostanze precursori degli ormoni solubili nei lipidi) costituito da 5 vitamine: D1, D2, D3, D4 e D5.

Come si presenta la vitamina D

Le due forme di vitamina D più importanti sono:

  • D2, ergocalciferolo, che viene assunto dal cibo, di provenienza vegetale
  • D3, colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo e deriva dal colesterolo

Alimenti che contengono vitamina D

Pochissimi sono gli alimenti che contengono la vitamina D, comunque in quantità minime:

  • merluzzo
  • pesci grassi
  • latte e derivati
  • uova
  • fegato
  • verdure verdi

Come ottenere vitamina D

Oltre a trovarla negli alimenti sopraelencati, la vitamina D viene sintetizzata dal nostro organismo attraverso l'assorbimento dei raggi del sole dalla pelle. Per questo spesso in inverno nel nostro corpo ce n'è una quantità insufficiente.

A cosa serve la vitamina D

La vitamina D è un regolatore del metabolismo del calcio e serve quindi nella calcificazione delle ossa. Inoltre aiuta a mantenere i livelli di calcio e fosforo nel sangue nella norma.

Cosa succede in caso di carenza di vitamina D

Casi carenza di vitamina D possono portare a:

  • rachitismo nei bambini, quindi deformazioni ossee e osteomalacia
  • denti più deboli e vulnerabili a carie
  • depressione, perché la vitamina D stimola la produzione di serotonina, l'ormone del ‘buon umore'.

Integrazione di vitamina D

L'integrazione di vitamina D è sconsiglia se non in casi di carenza accertata: l'eccesso infatti può provocare calcificazioni negli organi, vomito, diarrea, e spasmi muscolari. Diversamente, in caso di gravidanza, si consiglia di porre attenzione ai livelli di vitamina D: in questi casi il corpo ne richiede una quantità maggiore per permettere la formazione dello scheletro del feto e del neonato.

Le ultime scoperte sulla vitamina D

Negli ultimi anni diversi sono stati gli studi sulla vitamina D. Ecco quelli più importanti a quali conclusioni hanno portato:

Autismo – un recente studio ha dimostrato che, nei topi, la carenza di vitamina D durante la gravidanza può incrementare il rischio di schizofrenia e autismo

Allattamento – un studio svedese ha dimostrato che l'allattamento non diminuisce i livelli di vitamina D nelle neo mamme, ad influire sono il consumo della vitamina tramite integratori o esposizione al sole

Cervello – uno studio ha dimostrato che bassi livelli di vitamina D nel sangue implicano un maggior rischio di andare incontro ad un declino cognitivo più rapido

Sclerosi multipla – uno studio ha dimostrato che le persone con carenze di vitamina D hanno il doppio delle probabilità di ammalarsi di sclerosi multipla

[Foto di lightstargold]

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