video suggerito
video suggerito

Vaccino HIV: questa volta ci siamo davvero vicini

I ricercatori sono riusci a creare un vero e proprio interruttore genetico che oltre a controllare la replicazione del virus dell’HIV può fermarla in qualunque momento, garantendo maggiore sicurezza rispetto ad altri vaccini in sperimentazione.
A cura di Andrea Centini
266 CONDIVISIONI
hiv

Ricercatori dell'Università del Nebraska-Lincoln sono a un passo dalla creazione di un vaccino efficace e davvero sicuro contro il virus dell'HIV. Esso si basa su una sorta di ‘interruttore genetico' inserito all'interno di una versione indebolita del virus, che controllandone la replicazione permette lo sviluppo dell'immunità nei pazienti trattati. Non solo. L'interruttore può infatti bloccare la replicazione in qualunque momento, rendendo il potenziale vaccino molto più sicuro degli altri in sperimentazione. Questo perché i virus indeboliti, i più utilizzati nei vaccini grazie alla protezione garantita, mantenendo la capacità di replicarsi possono ancora trasformarsi in pericolosi agenti patogeni. Con la tecnica approntata dal team americano, coordinato dal professor Wei Niu, questo rischio verrebbe del tutto scongiurato.

Ma come funziona esattamente questo interruttore? I ricercatori lavorano al progetto da tre anni, e sono partiti da un virus dell'HIV modificato che necessita di un amminoacido non presente nell'uomo per avviare il processo di replicazione. Sfruttando specifiche molecole sono riusciti a prendere il controllo della catena di montaggio delle proteine, che è alla base dei meccanismi di replicazione del virus. Inserendo o disinserendo una di queste molecole, il team di Niu può in pratica bloccare l'intero processo o farlo ripartire a piacimento. Un vero e proprio interruttore della replicazione, dunque.

Attraverso l'aggiunta di molecole supplementari i ricercatori dovrebbero riuscire a ridurre ulteriormente il rischio di potenziali mutazioni pericolose, tuttavia al momento hanno testato la tecnica solo all'interno delle capsule di Petri. I risultati sono promettenti e presto verranno avviati i primi test pre-clinici sugli animali, prima di passare direttamente alla sperimentazione umana. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ACS Synthetic Biology.

[Illustrazione di typhographymages]

266 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views