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Vaccino Covid italiano eVax induce forte risposta immunitaria, anche contro le varianti

Il vaccino candidato anti Covid “eVax” sviluppato dalle aziende italiane Takis Biotech e Rottapharm Biotech ha dimostrato di innescare una robusta risposta anticorpale e cellulare in modelli murini, risultando neutralizzante anche contro le varianti di preoccupazione. Il vaccino, che si basa su plasmidi di DNA attivati con l’elettroporazione, è attualmente nella fase di sperimentazione clinica 1-2.
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A cura di Andrea Centini
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Al momento l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l'Agenzia Italiana per il Farmaco (AIFA) hanno approvato per l'uso di emergenza quattro vaccini anti Covid: il VaxZevria di AstraZeneca; il JNJ-78436735 di Johnson & Johnson; l'mRNA-1273 di Moderna-NIAID; e il BNT162b2/Tozinameran di Pfizer-BioNTech. Nelle prossime settimane è atteso il via libera anche per altri farmaci, ma ce ne sono diversi coinvolti nell'iter sperimentale che potrebbero vedere la luce entro la fine dell'anno o all'inizio del prossimo. Tra i più promettenti c'è il vaccino italiano eVax sviluppato in collaborazione tra la società di biotecnologie di Castel Romano Takis Biotech e la Rottapharm Biotech, che attualmente si trova in sperimentazione clinica di Fase 1-2 proprio in Italia. In un nuovo studio su modelli murini (topi) il vaccino candidato ha dimostrato di innescare una robusta risposta anticorpale e cellulare, ovvero con una forte produzione di immunoglobuline neutralizzanti (IgG) e di cellule T, specializzate nell'eliminare le cellule già infettate dal patogeno.

A testare l'efficacia del vaccino Covid-eVax è stato un team di ricerca internazionale composto da scienziati di vari istituti italiani e stranieri, tra i quali l'Istituto nazionale per le malattie infettive (INMI) Lazzaro Spallanzani di Roma, l'Ospedale San Raffaele di Milano, l'Istituto Regina Elena, l’Università di Tel Aviv (Israele), l'Università di Ulm (Germania) e l’agenzia governativa Public Health England (PHE). Gli scienziati hanno valutato l'immunogenicità del vaccino candidato in topi geneticamente modificati – nome in codice K18-hACE2 – che esprimono lo stesso recettore cellulare umano cui si lega il coronavirus SARS-CoV-2 attraverso la proteina S o Spike e che si ammalano di COVID-19 in modo similare. I roditori trattati col vaccino hanno mostrato una robusta risposta anticorpale e una forte produzione di cellule T, dettaglio che evidenzia l'efficacia a tutto tondo del vaccino eVax. Gli anticorpi sono risultati fortemente neutralizzanti anche contro le principali varianti di preoccupazione in circolazione. A differenza dei vaccini di Pfizer e Moderna che si basano sull'mRNA e quelli di AstraZeneca e Johnson & Johnson che sfruttano un vettore adenovirale, l'eVax è un vaccino a circoletti (plasmidi) di DNA che si attiva con l'elettroporazione, un lieve impulso elettrico che favorisce il passaggio del materiale genetico nelle cellule. La tecnologia è stata sviluppata in collaborazione con la società Igea di Carpi, in provincia di Modena.

“I dati ottenuti nel modello di topo hACE2, che ha lo stesso recettore dell’uomo e sviluppa una patologia simile, mostrano la protezione dal virus e l’assenza di sintomi respiratori ed effetti clinici dovuti all’infezione da SarsCov2”, ha dichiarato all'ANSA il professor Matteo Iannacone, medico presso l’Ospedale San Raffaele di Milano e docente all’Università Vita-Salute. I topi trattati hanno mostrato “una riduzione nella perdita di peso, una migliore funzione polmonare e una replicazione virale significativamente inferiore nei polmoni e nel cervello”, scrivono gli autori dello studio, inoltre hanno osserva che il vaccino ha protetto i furetti dalla COVID-19. I dettagli della ricerca “COVID-eVax, an electroporated plasmid DNA vaccine candidate encoding the SARS-CoV-2 Receptor Binding Domain, elicits protective immune responses in animal models of COVID-19” sono stati caricati sul database BioRXiv, in attesa della revisione paritaria.

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