Vaccino Covid di Moderna contaminato da “particelle nere” in Giappone: cosa sta succedendo
Dalla metà di agosto in Giappone sono stati identificati diversi casi di contaminazione nelle fiale del vaccino anti Covid di Moderna, l'mRNA-1273 commercializzato col nome di Spikevax. Gli incidenti hanno spinto le autorità sanitarie nipponiche a sospendere la somministrazione di alcuni lotti (quelli direttamente coinvolti più gli adiacenti) in attesa che venga fatta chiarezza sulle esatte cause della presenza di tali impurità, descritte come “particelle nere” in sospensione dai medici e dai farmacisti che le hanno osservate. Meno di una settimana fa per questo motivo il Giappone aveva già sospeso 1,63 milioni di dosi del vaccino messo a punto da Moderna e NIAID, il secondo ad essere approvato per l'uso di emergenza dalla FDA dopo quello di Pfizer-BioNtech. Takeda Pharmaceutical, l'azienda che vende e distribuisce il vaccino americano sul suolo nipponico, la scorsa settimana aveva deciso di sospendere tre lotti del farmaco dopo aver identificato “materiali estranei” in alcune dosi in un lotto composto da circa 560mila fiale, come riportato dalla Reuters.
Sebbene non si sia ancora fatta piena luce sulla natura del problema, sembrano essere state identificate due potenziali fonti della contaminazione. La prima potrebbe essere legata a una linea di produzione della casa farmaceutica spagnola Rovi, che infiala il vaccino di Moderna in Europa e lo distribuisce in numerosi Paesi, Giappone compreso (non negli Stati Uniti). È stata la stessa azienda spagnola ad affermare in un comunicato che l'origine della contaminazione potrebbe risiedere in una delle sue linee di produzione, pur sottolineando che al momento “non sono stati identificati problemi di sicurezza o efficacia in relazione al vaccino”. Durante una conferenza stampa tenutasi martedì 31 agosto il Ministro della Salute, del Lavoro e del Benessere Norihisa Tamura ha invece dichiarato che la presenza di alcune particelle estranee, rilevate in diverse fiale distribuite nella prefettura di Okinawa, sarebbe dovuta all'inserimento errato degli aghi. In parole semplici, ha spiegato il ministro, l'introduzione non corretta degli aghi avrebbe determinato la rottura dei tappi in gomma delle fiale facendone cadere piccoli pezzi nel vaccino. “Qualunque sia la ragione abbiamo sentito che non ci sono problemi di sicurezza o di altro tipo”, ha dichiarato ai giornalisti il dottor Tamura. “Continueremo a raccogliere informazioni e riferire”, ha aggiunto il ministro.
Come riferito dalla BBC, l'ultimo caso di contaminazione si è verificato nella prefettura di Kanagawa, con relativa sospensione del lotto. Prima di prendere questa decisione, poco meno di 4mila cittadini giapponesi avevano ricevuto l'iniezione dello Spikevax dallo stesso lotto. Lo stop a diversi lotti del vaccino anti Covid di Moderna rischia di frenare la (già lenta) campagna vaccinale del Giappone; ad oggi, in base alla mappa delle vaccinazioni di Our World in Data, nel Paese nipponico sono state somministrate 129 milioni di dosi, con 57,4 milioni di persone totalmente vaccinate pari al 45,4 percento della popolazione immunizzata. È un dato piuttosto basso se confrontato con quello di altri Paesi industrializzati; il Giappone, infatti, ha ritardato le inoculazioni dei vaccini anti Covid per condurre studi di valutazione ad hoc sul proprio territorio.