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Covid 19

Vaccino anti coronavirus testato sull’uomo in Italia entro l’estate

Tre aziende europee, l’italiana ReiThera, la tedesca LEUKOCARE AG e la belga Univercells SA, hanno messo a punto un vaccino candidato contro il coronavirus che sarà testato sull’uomo nel nostro Paese entro l’estate. La preparazione si basa su un adenovirus attenuato che punta a sviluppare immunità presentando al sistema immunitario la Proteina S del SARS-CoV-2. Si punta a ottenere 6 milioni di dosi entro l’inizio del nuovo anno.
A cura di Andrea Centini
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Alla nutrita schiera di vaccini candidati contro il coronavirus SARS-CoV-2, se ne aggiunge un altro che entrerà in sperimentazione clinica (test sull'uomo) in Italia entro l'estate. Ad annunciarlo con un comunicato stampa la società di biotecnologie ReiThera SRL di Castel Romano, che ha fondato un consorzio assieme all'azienda tedesca LEUKOCARE AG di Monaco di Baviera e alla belga Univercells SA di Bruxelles. L'obiettivo è sviluppare rapidamente una preparazione sicura, stabile ed efficace contro il patogeno che sta sconvolgendo il mondo intero. Grazie a questa sinergia di competenze, inoltre, si punta a una produzione su larga scala con milioni di dosi già disponibili in pochi mesi.

Ma come funziona esattamente la preparazione? Il nuovo vaccino sviluppato dagli scienziati delle tre aziende è un vaccino adenovirale basato su vettore e specifico contro il SARS-CoV-2. In parole semplici, per innescare la produzione di anticorpi/immunoglobuline e dunque addestrare il sistema immunitario a riconoscere il “nemico”, si avvale di un adenovirus di scimmia attenuato (senza geni per la replicazione) e utilizzato come navetta per presentare una proteina del coronavirus al nostro organismo. Nello specifico si tratta della Proteina S o (Spike), le cosiddette spicole che circondano il peplos/pericapside del coronavirus (il suo “guscio” esterno) e che donano a questi patogeni – quando osservati al microscopio elettronico – quell'aspetto a corona da cui deriva il nome della famiglia. Il SARS-CoV-2 utilizza la Proteina S per legarsi al recettore ACE2 delle cellule umane, e la sfrutta come un grimaldello per penetrare nella parete cellulare e riversarsi all'interno; da qui avvia il processo di replicazione che determina l'infezione potenzialmente letale (COVID-19). Il vaccino candidato di ReiThera, somministrato in un'unica soluzione attraverso un'iniezione intramuscolare, punta a far riconoscere la Proteina S al nostro sistema immunitario e a colpirla prima che il patogeno possa scatenare l'infezione, determinando di fatto l'immunità.

In base a quanto dichiarato dall'azienda laziale, circa 6 milioni di dosi saranno sviluppate entro l'inizio del 2021, con l'obiettivo di vaccinare inizialmente le categorie più esposte al rischio di contagio, come operatori sanitari, forze dell'ordine e persone più vulnerabili. Naturalmente dovrà esserci l'approvazione da parte delle autorità competenti, dopo il superamento della fondamentale sperimentazione clinica. “COVID-19 ha trasformato la nostra società su scala globale e ha avuto un effetto devastante, in particolar modo in Italia. Siamo ansiosi di rispondere alle richieste della nostra industria e società per unire gli sforzi globali contro questo virus in rapida diffusione. La nostra esperienza e i dati positivi in ambito clinico e preclinico sui vaccini a base di adenovirus, ci consentono di reagire a questa situazione senza precedenti in modo tempestivo”, ha dichiarato il dottor Stefano Colloca, Chief Technology Officier di ReiThera. La speranza è che il vaccino paneuropeo superi brillantemente la fase clinica e che sia disponibile per la popolazione nel giro di pochi mesi.

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