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Covid 19

Vaccino anti coronavirus funziona sugli animali: protegge da 10 ceppi

C’è un nuovo vaccino candidato con un enorme potenziale nel contrasto alla pandemia di coronavirus SARS-CoV-2. La preparazione, chiamata PiCoVacc, si basa su un virus inattivato e purificato che ha protetto efficacemente roditori e macachi da 10 ceppi del patogeno. Non ha determinato effetti collaterali e la risposta immunitaria è risultata solida. La sperimentazione sull’uomo partirà entro l’anno.
A cura di Andrea Centini
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Tra i vaccini candidati in sviluppo per prevenire la COVID-19, l'infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2, ce n'è uno basato su un virus inattivato e purificato che ha appena dimostrato ampia efficacia nei modelli animali, garantendo la protezione da ben 10 ceppi del patogeno. La preparazione sperimentale, chiamata PiCoVacc, ha inoltre determinato una produzione di anticorpi neutralizzanti in concentrazioni sensibilmente superiori a quelle rilevate nel plasma dei guariti, alla base della plasmaterapia. Infine, gli scienziati che lo hanno testato non hanno osservato il cosiddetto “potenziamento dipendente dall'anticorpo” o ADE, un controverso processo biologico – balzato agli onori della cronaca con l'epidemia di Zika – che paradossalmente può favorire l'ingresso dei virus nelle cellule umane proprio grazie alle immunoglobuline.

A mettere a punto il promettente PiCoVacc è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati della società di biotecnologie Sinovac Biotech Ltd. di Pechino, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro di medicina comparata presso il Peking Union Medical College, del Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie dello Zhejiang, dell'Istituto nazionale per il controllo degli alimenti e dei farmaci e di altre strutture di ricerca del Paese asiatico. Gli scienziati, coordinati dal professor Qiang Gao, hanno innanzitutto raccolto e “coltivato” dieci ceppi del SARS-CoV-2 provenienti da 11 pazienti ricoverati in tutto il mondo, Italia compresa, e successivamente li hanno iniettati in diversi animali (topi, ratti e macachi) dopo il trattamento col vaccino sperimentale. Roditori e scimmie sono stati suddivisi in due gruppi, che hanno ricevuto una doppia dose del vaccino con posologia differente, da 3 e 6 microgrammi.

Dopo l'inoculazione della preparazione, gli animali sono stati esposti ai 10 ceppi del SARS-CoV-2, risultando sempre protetti dall'infezione nel corso delle successive tre settimane (parzialmente con la dose minore, totalmente con quella superiore). Nei topi il PiCoVacc ha determinato una risposta immunitaria talmente efficace da produrre anticorpi neutralizzanti contro la Proteina S o Spike (quella che il patogeno usa per legarsi alle cellule umane e avviare l'infezione) in concentrazioni pari a dieci volte quelle rilevate nel plasma dei pazienti guariti dalla COVID-19. I risultati sono stati così promettenti che la sperimentazione sull'uomo è attesa per l'inizio dell'anno. Gli animali non hanno infatti sperimentato effetti collaterali significativi, tuttavia non si esclude che l'effetto ADE possa svilupparsi in un secondo momento.

Il PiCoVacc, come indicato, si basa su un ceppo del coronavirus inattivato e purificato, una procedura tradizionale che uccide il patogeno attraverso prodotti chimici o calore, e che dunque impedisce allo stesso di replicarsi e determinare l'infezione una volta inoculato per suscitare la risposta immunitaria. Come specificato da Epicentro, il portale dedicato all'epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), virus inattivati vengono utilizzati per i vaccini contro l'epatite A, la poliomielite e l’influenza. Benché basati su una tecnologia "datata", molti scienziati li ritengono estremamente validi ed efficaci, come del resto dimostrano i risultati della sperimentazione cinese. Anche il virologo Roberto Burioni ha sottolineato la bontà della ricerca.

Il fatto che il PiCoVacc abbia funzionato negli animali, tuttavia, non significa affatto che esso garantirà gli stessi benefici nell'uomo, trattandosi di organismi molto diversi fra loro. Non a caso sono molti gli scienziati che puntano a bypassare la sperimentazione animale in favore di altri modelli. Per conoscere l'effettiva efficacia della preparazione cinese dovremo attendere l'avvio della sperimentazione clinica, già messa sul tavolo dagli scienziati. I dettagli della ricerca cinese sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.

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