Vaccini, in Italia crolla lo scetticismo. I contrari dimezzati in due anni: ora sono l’8%
Gli italiani contrari alle vaccinazioni sono molti meno di quelli che l'esposizione mediatica degli ultimi mesi potrebbe suggerire. Anzi, sarebbe stata propria la diffusione capillare di informazioni e programmi di approfondimento sul tema vaccini, oltre all'intervento deciso delle istituzioni, a ridurre significativamente il popolo dei “no-vax”. È il quadro che emerge da un sondaggio condotto dall'Osservatorio Scienza Tecnologia e Società (Observa Science in Society), nel quale la variazione di tendenza tra il 2015 e il 2017 risulta essere netta e cristallina.
Tra coloro che ritengono che nessuna vaccinazione debba essere obbligatoria c'è stato un vero e proprio dimezzamento, col passaggio dal 18,6 percento del 2015 all'8,1 percento del 2017. Certo, sapere che quasi un italiano su 10 resti fermamente contrario a qualunque vaccinazione è un dato che farà discutere, tuttavia il quadro è sostanzialmente cambiato rispetto al recente passato.
Fra chi ritiene giusta l'obbligatorietà di tutte le vaccinazioni, comprese quelle stagionali per l'influenza, è stato registrato un raddoppio: il dato è infatti balzato dal 23 percento di due anni fa al 46 percento attuale. Dai dati è emersa anche una riduzione fra chi sostiene che alcune vaccinazioni debbano essere obbligatorie mentre altre legate a una scelta personale: in questo caso, il dato durante il biennio è passato dal 57,3 percento al 43,9 percento.
Le rilevazioni, condotte su un campione di un migliaio di persone “stratificato per genere, età e ripartizione geografica, rappresentativo della popolazione italiana con età uguale o superiore ai 15 anni”, come si legge nel documento diffuso da Observa, ha mostrato altri dati significativi. Ad esempio, l'80 percento dei soggetti intervistati considera che i benefici legati ai vaccini siano superiori ai potenziali rischi, inoltre per 9 su 10 vaccinare obbligatoriamente i bambini per frequentare la scuola è giusto, oltre che necessario per tutelare la salute dei compagni.
In generale la contrarietà ai vaccini è più diffusa tra le persone con scolarizzazione più bassa, sebbene risulti scettico anche il 4 percento dei laureati. Tra le persone preparate in materie scientifiche si registra invece il favore più ampio alle vaccinazioni. I dati di Observa forniscono una panoramica in contrasto con ciò che traspare sulla portata del fenomeno anti-vaccinista, sicuramente ‘rumoroso' e dunque particolarmente esposto sui media.