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Usare l’LSD per ‘riordinare’ il cervello: la scoperta per curare le malattie mentali

Ricercatori spagnoli hanno scoperto che l’LSD modifica l’attività del cervello creando nuove connessioni tra aree che normalmente non comunicherebbero fra loro. Questi cambiamenti potrebbero aiutare i pazienti colpiti da patologie mentali.
A cura di Andrea Centini
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La droga psichedelica LSD (dietilamide dell'acido lisergico) spinge il cervello ad ‘armonizzare' aree che normalmente non lavorerebbero insieme, innescando una riorganizzazione dell'attività cerebrale che potrebbe avere benefici per diverse patologie mentali. Lo ha determinato un team di ricerca spagnolo del Center for Brain and Cognition presso l'Università Pompeu Fabra di Barcellona, dopo aver condotto specifici esperimenti con alcuni volontari.

I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Selen Atasoy, hanno coinvolto 12 partecipanti in tutto, cui hanno somministrato un placebo o una piccola dose di LSD, da sperimentare durante o dopo l'ascolto di brani musicali. Attraverso risonanze magnetiche funzionali (fMRi) decodificate con una nuova tecnica chiamata “Connectome-harmonic”, Atasoy e colleghi hanno monitorato l'attività cerebrale dei volontari, evidenziando la riorganizzazione di cui sopra. L'effetto è stato ancor più intenso durante l'ascolto della musica; la sostanza stupefacente è infatti nota anche per amplificare le risposte emotive in relazione alla musica.

“Abbiamo scoperto che ciò che l'LSD fa al cervello sembra essere simile all'improvvisazione jazz”, ha sottolineato la dottoressa Atasoy. “Proprio come l'improvvisazione dei musicisti jazz è basata sull'utilizzo di molte più note musicali in modo spontaneo e non casuale, il cervello combina molte più onde armoniche spontaneamente ma in modo strutturato”, ha aggiunto la ricercatrice.

Ma in che modo questa rinnovata armonizzazione cerebrale può essere d'aiuto alle patologie mentali? Alcune di esse, come ad esempio la depressione, possono comportare connessioni cerebrali disordinate, che sfociano nell'anedonia (l'incapacità di provare piacere) e nella confusione sensoriale. Generando nuove connessioni attraverso l'LSD si potrebbe stimolare la formulazione di nuove connessioni, in grado di “ripristinare” quelle deteriorate dalla patologia. Sebbene gli effetti dell'LSD siano transitori, Atasoy e colleghi hanno rilevato che alcuni delle connessioni emerse potrebbero essere permanenti.

La molecola dell'LSD è inclusa tra le sostanze stupefacenti illegali e i suoi effetti dannosi sul cervello non sono ben chiari, tuttavia diversi studi psichiatrici hanno fatto emergere delle potenziali applicazioni terapeutiche. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Scientific Reports.

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