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Covid 19

Una sola dose di vaccino potenzia fino a 6,8 volte la risposta immunitaria di chi ha avuto la COVID

Uno studio condotto su oltre duecento operatori sanitari britannici vaccinati con una o due dosi di vaccino anti COVID (Pfizer) ha dimostrato che chi ha già avuto la COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, con una singola iniezione sviluppa una potente risposta immunitaria contro il patogeno.
A cura di Andrea Centini
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Essendo la categoria professionale più esposta al rischio di contrarre l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2, gli operatori sanitari sono stati (giustamente) i primi a ricevere le dosi di vaccino anti COVID all'avvio della campagna vaccinale. A pochi mesi dalle prime inoculazioni, stanno ora giungendo i promettenti risultati degli studi sull'immunizzazione nel mondo reale, che “certificano” la bontà dei vaccini approvati per l'uso di emergenza. Una nuova indagine britannica, ad esempio, mostra che la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech è già sufficiente a generare una significativa risposta anticorpale e delle cellule T nel 99 percento delle persone, mentre per chi aveva già avuto la COVID-19, una singola iniezione può potenziare la risposta immunitaria di ben 6,8 volte.

Poiché le dosi di vaccino scarseggiano ed è fondamentale vaccinare quante più persone possibili nel più breve tempo possibile, i risultati di questi studi possono spingere i decisori a cambiare strategia vaccinale, ad esempio privilegiando l'inoculazione di più dosi iniziali prima di offrire la seconda a chi è già stato trattato. Sono diversi gli esperti che continuano a raccomandarlo, e non si esclude che tale cambio di passo possa essere realmente preso in considerazione nel prossimo futuro. A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca guidato da scienziati del Dipartimento di infezioni, immunità e malattie cardiovascolari dell'Università di Sheffield e del Wellcome Trust Centre for Human Genetics dell'Università di Oxford, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dello Sheffield Teaching Hospitals NHS Foundation Trust, dell'Università di Liverpool, dell'Università di Newcastle e di altri istituti britannici. Lo studio, supportato dal Coronavirus Immunology Consortium del Regno Unito, fa parte dell'ampio progetto di ricerca sugli operatori sanitari chiamato “PITCH”, volto proprio a studiare le caratteristiche dell'immunizzazione in questa particolare popolazione.

Gli scienziati, coordinati dal professor Thushan I. de Silva, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato le risposte immunitarie alla vaccinazione in 237 operatori sanitari, tutti trattati col vaccino a mRNA “BNT162b2/Tozinameran” messo a punto dal colosso farmaceutico Pfizer in stretta collaborazione con l'azienda di biotecnologie tedesca BioNTech. I ricercatori hanno osservato che una sola dose di vaccino è sufficiente a scatenare una robusta risposta anticorpale e una massiccia produzione di linfociti/cellule T contro il coronavirus SARS-CoV-2. Gli anticorpi neutralizzanti puntano a colpire la proteina S o Spike del patogeno pandemico, impedendo l'aggancio alle cellule umane, mentre le cellule T hanno un raggio d'azione più ampio e uccidono le cellule già infettate dal virus; questo lavoro sinergico rappresenta il cuore pulsante della risposta immunitaria contro l'infezione.

Agli operatori sanitari coinvolti nello studio sono stati prelevati campioni di sangue tra il 9 dicembre 2020 e il 9 febbraio 2021 in diversi nosocomi britannici, con l'obiettivo di misurare la risposta anticorpale e delle cellule T in diverse condizioni. In 216 avevano ricevuto una sola dose, mentre in 21 avevano ricevuto anche la seconda. Incrociando tutti i dati è emerso che i livelli di cellule T di chi era stato già infettato dal SARS-CoV-2 (e aveva ricevuto una sola dose di vaccino) erano paragonabili a quelli di chi aveva ricevuto due dosi di vaccino ma non era mai stato esposto al virus. Le persone precedentemente infettate dal virus, inoltre, con una singola dose di vaccino hanno mostrato una risposta anticorpale 6,8 superiore e una delle cellule T 5,9 volte superiore rispetto a chi aveva ricevuto una dose di vaccino ma non aveva avuto la COVID-19. In parole semplici, una singola dose del farmaco può fornire un potente scudo immunitario in chi ha già contratto l'infezione, sostituendo l'azione del boost/richiamo.

“Il nostro studio è uno dei resoconti più ampi e completi sulla risposta immunitaria con una sola dose di vaccino Pfizer / BioNTech, mettendo a confronto individui precedentemente infetti e non esposti all'infezione. I nostri risultati dimostrano che le risposte delle cellule T e degli anticorpi indotte dall'infezione naturale sono potenziate in modo significativo da una singola dose di vaccino. Sebbene la risposta a una singola dose fosse inferiore negli individui naïve all'infezione, era comunque equivalente o migliore dell'immunità in individui precedentemente infettati prima che fosse potenziata dalla vaccinazione”, ha dichiarato il professor Thushan de Silva in un comunicato stampa. I dettagli della ricerca “T-Cell and Antibody Responses to First BNT162b2 Vaccine Dose in Previously SARS-CoV-2-Infected and Infection-Naive UK Healthcare Workers: A Multicentre, Prospective, Observational Cohort Study” saranno pubblicati a breve sulla rivista scientifica The Lancet (non sono ancora stati sottoposti a revisione paritaria).

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