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Covid 19

Una sola dose di vaccino Covid abbatte di 4 volte i rischi di infezione e contagio asintomatici

Una singola dose di vaccino anti COVID di Pfizer-BioNTech è sufficiente per abbattere di quattro volte il rischio di contrarre un’infezione asintomatica da coronavirus SARS-CoV-2 e dunque di trasmetterlo ad altri. Lo ha determinato un team di ricerca britannico che ha messo a confronto i risultati di tamponi molecolari effettuati su operatori sanitari vaccinati e non vaccinati.
A cura di Andrea Centini
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Basta una singola dose di vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2 per abbattere di quattro volte il rischio di infezione asintomatica, e con esso anche quello di trasmettere il virus agli altri. La vaccinazione, dunque, non solo protegge in modo significativo dalla malattia sintomatica, dal rischio di ricovero in ospedale e dalle complicazioni potenzialmente mortali della COVID-19, ma anche dal contagio, con enormi benefici in termini diffusione del patogeno, probabilità di nascita di nuovi focolai e rischio di mutazioni potenzialmente pericolose.

A determinare che una sola dose di vaccino anti COVID è efficace nel ridurre sensibilmente il rischio di infezione asintomatica – e della probabilità di trasmettere il patogeno – è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati del Cambridge University NHS Hospitals Foundation Trust, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Clinical Microbiology & Public Health Laboratory della Public Health England (PHE), del Cambridge Institute of Therapeutical Immunology & Infectious Disease dell'Università di Cambridge, dell'NHS Blood and Transplant e di altri istituti del Regno Unito. Gli scienziati, coordinati dal professor Michael P. Weekes, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a confronto i risultati dei tamponi molecolari eseguiti su migliaia di operatori sanitari del Cambridge University Hospitals NHS Foundation Trust (CUHNFT), tra il 18 e il 31 gennaio 2021.

Il professor Weekes e colleghi, nello specifico, hanno testato con la reazione a catena della polimerasi (PCR) i campioni biologici di 3.252 operatori sanitari non vaccinati e quelli di 3.535 vaccinati, sia prima che dopo il dodicesimo giorno dalla vaccinazione (quando la risposta immunitaria inizia ad avere effetto). Dalle analisi dei tamponi molecolari sono risultati contagiati 26 operatori sanitari non ancora vaccinati (0,8 percento), 13 dei vaccinati (0,37 percento) prima del dodicesimo giorno dall'iniezione e solo 4 dei vaccinati (0,2 percento) dopo il dodicesimo giorno. “Ciò suggerisce una diminuzione di quattro volte del rischio di infezione asintomatica da SARS-CoV-2 tra gli operatori sanitari a 12 giorni (e oltre) dalla vaccinazione”, si legge nell'abstract dello studio.

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Gli scienziati hanno valutato le sole vaccinazioni con il farmaco tozinameran/BNT162b2 (nome commerciale Comirnaty) messo a punto dal colosso farmaceutico americano Pfizer in collaborazione con la società di biotecnologie tedesca BioNTech. Si tratta di un vaccino a mRNA (RNA messaggero) che negli studi clinici di Fase 3 ha dimostrato un'efficacia attorno al 95 percento e che sta soppiantando il coronavirus SARS-CoV-2 in Israele, il Paese dove è in atto la campagna vaccinale anti COVID più rapida al mondo. Gli scienziati hanno anche osservato una carica virale sensibilmente inferiore nei positivi asintomatici vaccinati, rispetto a coloro che sono stati contagiati e non avevano ancora ottenuto il vaccino. I dettagli della ricerca “Single-dose BNT162b2 vaccine protects against asymptomatic SARS-CoV-2 infection” sono stati caricati sul database online “Authorea” e sono in attesa di revisione paritaria e pubblicazione su una rivista scientifica.

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