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Una foresta pluviale ‘segreta’ ricca di nuove specie è stata scoperta in Africa con Google Earth

Grazie al celebre software di Google un professore dell’Università Oxford Brookes ha individuato una foresta pluviale incontaminata in cima al Monte Lico, sito nel cratere di un vulcano inattivo del Mozambico. Una spedizione di 28 scienziati vi ha trovato molte specie di rettili, anfibi, piante, farfalle e molto altro ancora. Ci vorranno due anni per classificarle tutte.
A cura di Andrea Centini
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Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org
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Sulla cima del Monte Lico, nel cuore di un vulcano inattivo del Mozambico, è stata individuata una foresta pluviale incontaminata ricchissima di nuove specie da classificare, un luogo dove l'uomo moderno fino ad oggi non aveva mai messo piede. A rendere ancor più incredibile e affascinante la scoperta, il fatto che la foresta è stata trovata grazie a Google Earth, l'applicazione della società di Mountain View basata sulle immagini satellitari.

Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org
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Non è stata comunque identificata per caso, dato che il dottor Julian Bayliss dell'università britannica Oxford Brookes andava proprio a caccia di foreste pluviali ‘segrete'. Del resto, con la stessa applicazione ne aveva già identificato sul Monte Mabu, la più grande foresta pluviale dell'Africa meridionale, nella quale è stata identificata una ricchissima e inedita biodiversità, in particolar modo per quanto concerne i lepidotteri (farfalle).

Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org
Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org

Una volta messa nel mirino la nuova foresta, grazie alla collaborazione dell'organizzazione Allianceearth, del Transglobe Expedition Trust del celebre esploratore e poeta britannico Ranulph Fiennes, del Biocensus e dell'African Butterfly Research Institute, è stato messo a punto un vero e proprio ‘dream team' di ricercatori per studiarla. Sono stati ben 28 provenienti da 13 atenei, musei e istituti di tutto il mondo, tra biologi, biogeografi, botanici e altri scienziati di tre continenti diversi.

Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org
Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org

Ma cosa hanno trovato una volta in cima? Tra le numerose specie individuate ci sono serpenti, rane, rospi, farfalle, granchi, piante, un toporagno e molto altro ancora. Tra le più interessanti c'è un curioso anfibio molto simile a un serpente chiamato cecilia (o gimnofione) e un topo, immortalato in una fotografia con la biologa Ana Gledis da Conceição Miranda, originaria proprio del Mozambico. Sono stati trovati anche due pesci che la biologa marina Vanessa Muranga analizzerà in laboratorio per determinare se effettivamente si tratti di nuove specie. Ci vorranno almeno un paio di anni per classificare tutti i campioni raccolti nella foresta pluviale, ma gli scienziati sono sicuri che molte non sono mai state identificate.

Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org
Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org

Poiché la foresta pluviale si trova sulla cima di un monte, sono stati ingaggiati due scalatori professionisti (Julian Lines e Mike Robertson) che hanno addestrato gli scienziati a salire e scendere con le corde su una parete verticale. Quella prescelta per il Monte Lico era di ben 125 metri di altezza, e i ricercatori hanno dovuto faticare molto durante gli allenamenti. I due esperti alpinisti si sono uniti alla spedizione e hanno creato una “via” sfruttata dagli scienziati per fare su e giù col campo base per il trasporto di campioni e altro materiale. C'è stata soltanto un'emergenza medica da fronteggiare (una grave infezione) ma tutto si è concluso per il meglio; non resta che attendere i risultati dai laboratori di mezzo mondo per sapere cosa effettivamente è stato trovato.

[Credits: Jeffrey Barbee / Allianceearth.org]

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