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Un video dimostra che visiere e mascherine con valvole sono inefficaci nel bloccare le goccioline

Equipaggiando un manichino con un macchinario in grado di simulare colpi di tosse, un team di ricerca della Florida Atlantic University ha dimostrato che le mascherine con valvole per l’espirazione (come le FFP2) e le visiere in plastica sono inefficaci nel bloccare la diffusione di aerosol e goccioline più piccole nell’ambiente.
A cura di Andrea Centini
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Le mascherine con valvole per l'espirazione (come alcuni modelli di FFP2) e le visiere sono inefficaci nel bloccare le goccioline di saliva espulse dalla bocca, pertanto non dovrebbero essere utilizzare come misura alternativa alle mascherine chirurgiche o di comunità per contrastare la pandemia di coronavirus SARS-CoV-2. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani e il Ministero della Salute hanno sottolineato più volte che le persone comuni devono indossare mascherine di comunità (in tessuto) o chirurgiche e non altri modelli, ciò nonostante quelle con le valvole continuano ad essere diffuse, mentre in molti indossano le visiere in sostituzione delle mascherine, quando si tratta di un dispositivo di protezione individuale (DPI) totalmente differente e non alternativo.

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A dimostrare che visiere e mascherine con valvole non fermano le goccioline espulse (aerosol e droplet minori) e quindi non solo valide per spezzare la catena dei contagi sono stati tre scienziati del Dipartimento di Ingegneria meccanica e Oceanica della Florida Atlantic University: Siddhartha Verma, Manhar Dhanakb e John Frankenfield. Gli studiosi hanno messo a punto un manichino equipaggiato con un sofisticato sistema idraulico (tecnicamente una macchina del fumo) che gli permetteva di espellere vapore dalla bocca simulando un colpo di tosse, e dopo averlo preparato lo hanno dotato prima di una visiera e poi di una mascherina N95, l'equivalente americano alle nostre FFP2. Per verificare la diffusione nell'ambiente di aerosol e goccioline hanno utilizzato un sistema laser con luce verde.

Per quanto concerne la visiera, anche se il getto di aerosol e goccioline è stato schermato davanti al viso e una parte è stato indirizzato verso il suolo, un'altra parte è rimasta nella parte inferiore della visiera e ha iniziato a diffondersi nell'area limitrofa, raggiungendo la distanza di quasi un metro (il distanziamento fisico prevista come misura di sicurezza in Italia). Una parte dell'aerosol espulso si è invece indirizzato alle spalle del manichino. In base alle condizioni dell'ambiente in cui ci si trova, una persona positiva che indossa una visiera ma non un mascherina rischia di diffondere rapidamente particelle infettive.

Una situazione analoga è stata osservata con la mascherina dotata di valvole di espirazione N95. Benché inizialmente il flusso di goccioline passato attraverso la valvola si sia diretto verso il basso, dopo un certo lasso di tempo ha iniziato a diffondersi nell'area circostante. Anche in questo caso, una persona positiva al coronavirus SARS-CoV-2 avrebbe potuto diffondere l'infezione ad altri. Alla luce di questi risultati, visibili nel video soprastante, gli scienziati sottolineano che “le visiere e le mascherine con valvole di espirazione potrebbero non essere efficaci quanto le normali maschere facciali nel limitare la diffusione di goccioline negli aerosol”.

L'esperimento del professor Verma e colleghi è stato condotto anche perché alcuni hanno iniziato a domandarsi se per gli studenti, pronti a tornare in classe dopo le vacanze estive, non fosse meglio utilizzare una visiera al posto di una mascherina, più comoda da indossare tutto il giorno. Evidentemente non è così. I dettagli della ricerca “Visualizing droplet dispersal for face shields and masks with exhalation valves” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Physics of Fluids.

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