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Un uomo è morto dopo aver mangiato troppe caramelle alla liquirizia: cos’è successo

Un operaio edile di 54 anni del Massachusetts è deceduto dopo aver mangiato per 2 settimane consecutive una pacco e mezzo di caramelle alla liquirizia al giorno. Come sottolineano nel case report pubblicato sull’autorevole The New England Journal of Medicine, la troppa liquirizia ha provocato un crollo del potassio e altre alterazioni negli elettroliti, che hanno determinato un arresto cardiaco per fibrillazione ventricolare e il successivo decesso.
A cura di Andrea Centini
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Mangiare troppe caramelle non è sicuramente salutare, ma esagerare con quelle alla liquirizia, consumandone in abbondanza per periodi prolungati, può determinare alcune alterazioni cardiache e in casi estremi può portare persino alla morte. Lo dimostra la storia di uno sfortunato operaio edile di 54 anni del Massachusetts, stroncato da un arresto cardiaco dopo aver consumato un sacchetto e mezzo al giorno di caramelle gommose alla liquirizia per due settimane consecutive.

Il singolare caso clinico è stato descritto da un team di ricerca americano guidato da scienziati dei Dipartimenti di Medicina, Radiologia e Patologia del Massachusetts General Hospital di Boston, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Brigham and Women's Hospital, della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard e dell'Institute for Medical Engineering and Science presso il Massachusetts Institute of Techonology, meglio conosciuto con l'acronimo di MIT.

Tutto ha avuto inizio quando il 54enne, abituato a consumare sacchetti di caramelle ai frutti di bosco, decise di passare a quelle alla liquirizia, iniziandone a consumare grandi quantità (fino a due sacchetti interi) per diversi giorni. Come indicato nel “Case Report” pubblicato dagli scienziati, l'uomo si trovava in un fast food quando ha sperimentato un arresto cardiaco improvviso determinato da una fibrillazione ventricolare (come emerso dall'indagine successiva). Il personale medico di emergenza è intervenuto prontamente ed è riuscito a rianimarlo col massaggio cardiopolmonare; l'uomo, in gravi condizioni, è stato condotto immediatamente in ospedale e ricoverato nel reparto di terapia intensiva.

Dalle analisi condotte sul suo sangue è emerso un livello particolarmente basso di potassio, oltre a diverse alterazioni di altri elettroliti fondamentali per il corretto funzionamento dell'organismo. Nonostante la ventilazione polmonare e una terapia ad hoc per ristabilire i corretti livelli degli elettroliti, il cinquantaquattrenne è deceduto 32 ore dopo il ricovero. Parlando con i famigliari, i medici sono venuti a sapere che l'operaio seguiva una dieta molto povera, e che i pacchetti di caramelle rappresentavano la sua “passione” quotidiana, diventata fatale quando ha deciso di passare alla liquirizia.

Ma perché ingenti quantità di liquirizia possono essere pericolose? A sottolinearlo è la Food and Drug Administration (FDA) americana, l'agenzia federale deputata al controllo dei farmaci, delle terapie sperimentali e degli alimenti. “Se hai 40 anni o più, mangiare 60 grammi di liquirizia nera al giorno per almeno due settimane potrebbe portarti in ospedale con un ritmo cardiaco irregolare o aritmia”, spiega l'agenzia, precisando che la responsabilità è della glicirrizina, il principio attivo dolcificante estratto dalla radice di liquirizia. “La glicirrizina può far diminuire i livelli di potassio nell'organismo. Quando ciò accade, alcune persone sperimentano ritmi cardiaci anormali, così come ipertensione, edema (gonfiore), letargia e insufficienza cardiaca congestizia”, aggiunge l'FDA nella sua spiegazione.

“Anche il consumo di una piccola quantità di liquirizia può aumentare un po' la pressione sanguigna”, ha dichiarato all'Associated Press il dottor Neel Butala, un cardiologo del Massachusetts General Hospital che ha seguito il caso dello sfortunato operaio edile. Il dottor Robert Eckel, cardiologo dell'Università del Colorado ed ex presidente dell'American Heart Association, ha sottolineato che il potenziale problema non è rappresentato solo dai bastoncini di liquirizia, ma anche da tutti quegli altri prodotti basati su di essa come tè, birre, gelatine e altri alimenti da banco, ovviamente quando non consumati con moderazione.

I prodotti in commercio certificati contengono un quantitativo di glicirrizina controllato (l'FDA permette una concentrazione del 3,1 percento), tuttavia non tutti riportano queste indicazioni, e il rischio di fare incetta di una sostanza che può abbattere i livelli di potassio – con tutto ciò che ne consegue – non sono da sottovalutare. I medici che hanno seguito il caso del 54enne hanno girato tutti i dati all'FDA, nella speranza che dia la giusta eco mediatica a un rischio da molti sottovalutato. I dettagli del case report “Case 30-2020: A 54-Year-Old Man with Sudden Cardiac Arrest” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

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